Approvato all’unanimità del consiglio provinciale di Latina la Giornata del Buon Gioco, fortemente voluta dal comitato no-slot degli amministratori pontini del Partito democratico la cui battaglia sta trovando consensi trasversali in diversi comuni.
“Siamo soddisfatte che dopo la straordinaria adesione di tanti amministratori del PD della nostra provincia, anche la stessa Amministrazione abbia recepito e fatte proprie le sollecitazioni del nostro Comitato, costituitosi appena due mesi fa”, hanno dichiarato Nicoletta Zuliani, Maria Civita Paparello e Patrizia Menanno, rispettivamente presidente, vice presidente e segretaria del comitato. “È il segno tangibile della netta percezione che del problema si ha ai livelli bassi di governo del territorio e ai livelli più alti di governo dello Stato – recita una nota stampa a firma delle tre dem -. Le antinomie vanno risolte. Ciò che per lo Stato è un profitto per le amministrazioni comunali è un danno in termini di proliferare della criminalità, di dissesti familiari ed economici e di spesa per la cura delle ludopatie. Non possiamo accontentarci di ‘riformine’ parziali e schizoidi che non affrontano in maniera organica e risolutiva questo fenomeno deleterio dei nostri tempi. Continueremo su questa strada, utilizzando lo strumento democratico e partecipativo del nostro Comitato, allargando il più possibile alla società civile, per coinvolgere in numero sempre maggiore privati, associazioni, altre forze politiche che condividano il nostro progetto. Intanto cercheremo di utilizzare al meglio questa giornata, prima in Italia, dedicata al contrasto e alla sensibilizzazione, facendo informazione sulle reali probabilità di vincita, sui danni da dipendenza e su come uscirne, una volta avuta consapevolezza della compulsività. Porteremo le persone in piazza a “giocare insieme” e a divertirsi in modo sano. Il nostro obiettivo è di non vedere più anziane pensionate giocarsi in una mattinata la pensione o padri che giocano mentre figli minorenni li attendono. Non vogliamo più sentire di gente che si è indebitata talmente tanto da vendersi la casa o mogli separarsi da mariti che escono la mattina non per cercare un lavoro ma per tentare di risolvere i problemi giocando magari gli ultimi soldi che servivano per comprare latte e pannolini. E ognuno di noi sa che la realtà è esattamente questa”.