«Il sistema informatizzato e centralizzato con cui si sta operando nella scuola si conferma essere un flop». Lo denuncia ancora una volta la Gilda Unams di Latina, alle prese in questi giorni con le segnalazioni di tantissimi insegnanti, danneggiati tanto dalla piattaforma web pensata per verificare il Green pass a scuola quanto dall’algoritmo usato per le nomine sia dei docenti di ruolo che dei supplenti.
In una nota Patrizia Giovannini, coordinatrice del sindacato, spiega citando ad esempio casi di insegnanti che hanno contratto il Covid e sono stati vaccinati mesi fa con una sola dose: «Il controllo informatizzato tramite app dei certificati verdi fa acqua da tutte le parti. Il sistema non li riconosce costringendoli ad effettuare un tampone ogni 24 ore, pena il mancato ingresso a scuola. Ma ci sono anche casi di insegnanti a cui il sistema ha inspiegabilmente attribuito un pass di colore blu, inservibile per entrare in classe e lavorare; altri ancora che recentemente vaccinati non riescono ad avere il Green pass. Dunque, il lasciapassare viene negato in taluni casi anche a chi è vaccinato. Una situazione paradossale, spesso irrispettosa delle situazioni personali e decisamente farraginosa a una settimana dall’inizio del nuovo anno scolastico».
La ripresa delle lezioni in aula è imminente, tuttavia restano irrisolte anche le problematiche che riguardano la procedura di informatizzazione delle nomine per ruoli e supplenze. «Anche qui il sistema ha fatto cilecca. Non c’è ancora certezza sugli incarichi finora attribuiti – sottolinea Giovannini – d’altronde la mancanza di trasparenza e di considerazione della continuità didattica e di servizio non sembra essere una preoccupazione per il Ministero. Si sta facendo propaganda sull’avvio dell’anno scolastico senza rispettare le regole delle operazioni propedeutiche perché tale avvio avvenga in maniera ordinata e corretta. Ci sono casi di docenti che per via degli errori prodotti dall’algoritmo – evidenzia la segretaria della Gilda – sono stati nominati su più scuole senza alcuna certezza di mantenere l’incarico assegnato. Si sa che la fretta è cattiva consigliera. Il ministro ha dato il preciso mandato politico di completare le nomine entro il primo settembre senza prendere il tempo necessario a sperimentare quanto il nuovo sistema informatico ha elaborato. Questa è una delle tante violazioni del diritto di graduatoria di cui è vittima il personale scolastico. I buchi dell’algoritmo lasciano posti scoperti, precari e famiglie nell’incertezza».
«I proclami di questi ultimi giorni sulle assunzioni a tempo determinato – conclude Giovannini – parlano di numeri raddoppiati rispetto allo scorso anno scolastico, cosa non vera. Solo nella provincia di Latina sono ancora in molti ad attendere una nomina e dubito che tutte le classi al 13 settembre saranno di fatto coperte. La situazione, poi, è aggravata dalla mancanza di infomativa sui posti finora assegnati e su quanti altri sono intervenuti in seguito alle aspettative richieste dopo il 1° settembre. Nemmeno l’ultima tornata di nomine processate dal sistema il 3 settembre scorso può dirsi definitiva in quanto i ricorsi presentati dai professori danneggiati non possono essere accolti dall’Ufficio provinciale senza il placet dell’USR, a dimostrazione che anche il sistema centralizzato non funziona. Se le nomine fossero avvenute in presenza non ci sarebbero stati tutti questi errori e sicuramente le operazioni sarebbero state completate in tempo».