Non si placano le polemiche nel capoluogo dopo la proposta di Lbc di cambiare nome al Parco “Arnaldo Mussolini” optando per un doveroso omaggio ai giudici Falcone e Borsellino. In molti, nell’ambiente politico e soprattutto sui social, hanno manifestato pieno dissenso rilanciando idee alternative per l’intitolazione: c’è chi ha pensato all’Oasi Verde, chi all’aula consiliare, chi perfino a piazza del Popolo. Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere comunale Matteo Coluzzi, coordinatore di “Generazione per Latina”.
“RINNEGARE LA STORIA E’ PIU’ FACILE CHE AMMINISTRARE”
“ Dovevano cambiare libro, ma stanno solo tentando di cambiare la storia. Una storia a loro evidentemente scomoda, anche se la storia dovrebbe essere storia per tutti a prescindere dalle ideologie. Per giustificare la scelta, perchè non tirare in mezzo due eroi di questa Nazione ( insieme alla loro scorta) visto che la precedente proposta di intitolare un viale dentro Parco Mussolini ad Altiero Spinelli non ha fatto abbastanza audience? Siamo al paradosso, siamo nel pieno della damnatio memoriae” contemporanea in salsa pontina. Senza dimenticare che quei viali un nome già lo hanno, essendo intitolati a Zara, alla Dalmazia, all’Istria … ma questa per qualcuno è “storia minore”, una storia che pur vedendo la nostra Città protagonista si è deciso a malapena di ricordare con una corona di fiori. Così come il viale principale intitolato alle Medaglie d’Oro di tutte le guerre. Negli ultimi mesi dai dibattiti sui social era emersa la proposta di intitolare gli stessi “giardinetti” a Valentino Orsolini Cencelli (vero fondatore di Littoria). Con un po’ di coraggio in più di intitolarlo direttamente a Benito Mussolini, senza girarci troppo intorno e sempre parlando di memoria senza alcuna apologia; storicamente sarebbe stato sicuramente più corretto, anche se a mio avviso ad oggi le priorità sono ben altre”.
“LE PRIORITA’ SONO ALTRE!”
Per Coluzzi l’amministrazione sta distogliendo l’attenzione dalle vere priorità della città: “Prima di pensare alle “soluzioni toponomastiche” dovute al prurito allergico dovuto alla storia di Latina, mi domando se questi signori si rendono conto della realtà dei luoghi a cui fanno riferimento ormai solo per “cartelli stradali. Degrado, incuria, percezione della sicurezza pari a zero sopratutto nelle ore serali. Che importa? La priorità è cambiare nome. Latina Bene Comune ha finalmente gettato la maschera: non era la rivoluzione della normalità, era la rivoluzione finalizzata a cancellare quel passato di cui bisognerebbe prendere atto per guardare oltre e che invece risulta più semplice cancellare. Che cosa dobbiamo aspettarci dunque nei prossimi mesi? Dopo la scala del Palazzo delle Poste e la casa del Contadino demolite, dopo la distruzione dei fregi e delle incisioni sui palazzi storici, dopo l’attuale tentativo di cancellazione dei nomi risalenti alla Fondazione di questa Città, quale sarà la prossima mossa? Probabilmente la rimozione di tutti i tombini riportanti la scritta “Littoria”? O l’abbattimento di gran parte degli edifici del centro perchè risalenti ad un periodo storico da dimenticare assolutamente? Eppure un noto festival culturale organizzato dagli stessi protagonisti di tale proposta risiede nel Palazzo che più rievoca quel cognome così scomodo. Saremo costretti a chiamarlo tra poco Palazzo “W” invece che Palazzo “M”?”