Il servizio di igiene urbana di Sabaudia dovrà essere nuovamente aggiudicato. E’ quanto stabilisce la sentenza del Tar emessa il 18 gennaio scorso, le cui motivazioni sono state pubblicate soltanto in un secondo momento.
Il Tar ha accolto il primo e il secondo motivo aggiunto del ricorso, presentato dalle società Diodoro Ecologia e Servizi Industriali, singolarmente e come Associazione temporanea d’imprese risultata seconda alla gara, annullando gli atti impugnati, ovvero gli ultimi verbali della commissione. Motivazioni accolte riguardano l’offerta economica della ditta Del Prete srl a cui era stato aggiudicato il servizio rifiuti, da circa 15 milioni di euro, per cinque anni e sei mesi.
I giudici amministrativi hanno riconosciuto fondata l’eccezione sollevata dalla parte ricorrente sulla inadeguatezza delle giustificazioni fornite dall’aggiudicataria in sede di verifica dell’anomalia dell’offerta, poiché detta offerta sarebbe, in realtà, in perdita per almeno 1.315.901,34 euro. “… una conclusione tracciabile mediante una semplice operazione matematica, si ritiene che ciò integri una macroscopica criticità del giudizio di non anomalia dell’offerta, sindacabile in sede giurisdizionale, in quanto non invade l’ambito della discrezionalità tecnica spettante all’Amministrazione”, si legge nelle motivazioni.
Per i giudici del Tar risulta fondata anche l’osservazione in base alla quale l’offerta di Del Prete srl avrebbe dovuto essere esclusa per la palese incongruità delle giustificazioni fornite in sede di verifica dell’anomalia dell’offerta quanto ai costi della sicurezza, dato che gli oneri dichiarati dall’aggiudicataria per l’intera durata del contratto sono pari a 247.500 euro, mentre nelle giustificazioni l’importo a ciò destinato è 49.500 euro annui che, moltiplicato per 5 anni e 6 mesi, equivale a euro 272.250 euro. “Ciò comporta – si legge nella sentenza – che, accedendo alla tesi di parte ricorrente, l’offerta presentata dall’aggiudicataria sia stata modificata nel corso del subprocedimento di valutazione dell’anomalia, in violazione del principio generale di immodificabilità delle offerte presentate in pubbliche gare di appalto, che comporta l’inammissibilità delle modifiche e l’esclusione del concorrente”.
Il Tar ha condannato la Regione Lazio (la gara era stata espletata attraverso la Direzione regionale centrale acquisti) al pagamento delle spese, 4.000 euro, in favore delle parti ricorrenti.
Il sindaco di Sabaudia Giada Gervasi ha dichiarato questa sera che nelle prossime ore solleciterà la Regione Lazio ad eseguire la sentenza, con convocazione delle commissione per la nuova aggiudicazione.