Dopo un anno e otto mesi alla guida della Squadra Mobile di Latina, il vice questore aggiunto Antonio Galante da lunedì 29 maggio sarà in servizio presso la Questura di Napoli. Lo ha annunciato ieri il vicario del Questore Cristiano Tatarelli, in apertura della conferenza stampa indetta per gli arresti scaturiti dall’indagine sulla morte del camionista polacco. Un momento per i saluti e per i ringraziamenti non certo di rito. Perché Tatarelli, oltre a sottolineare i brillanti risultati della Squadra Mobile raggiunti durante la guida di Galante, ha voluto mettere in evidenza l’innovazione da lui apportata nel metodo investigativo. Si tratta dell’analisi del crimine basta sulla fenomenologia – spiegherà a margine Galante – al fine di giungere ad azioni predittive, perché “gli obiettivi del crimine, a ben guardare – afferma -, non sono scelti a caso”. Per rendere l’idea il capo della Squadra Mobile cita ad esempio gli arresti dei rapinatori della farmacia di Borgo Carso effettuati poco dopo l’evento grazie al piano antirapina predisposto a seguito di altri simili colpi perpetrati in danno di farmacie, sempre nello stesso giorno della settimana. Come a dire, eravamo già lì ad interrompere la sequenza del crimine.
Antonio Galante è arrivato a Latina a novembre del 2015 per ricoprire l’incarico del vice questore aggiunto Tommaso Niglio che assumeva l’incarico di dirigente della Squadra Mobile di Salerno. Proprio Salerno da dove proveniva Galante, un super poliziotto al servizio della Direzione investigativa dell’antimafia, con compito di coordinato di una squadra interforze di sottufficiali che lo aveva portato a dedicarsi a indagini e attività finalizzate a ricostruire le consistenze patrimoniali e i flussi economici dei gruppi malavitosi, in particolare camorristici, operanti a Salerno e in provincia. Un funzionario responsabile del Gruppo Indagini Preventive, e membro effettivo del Gruppo Ispettivo Antimafia e del Gruppo Interforze istituiti presso la Prefettura di Salerno.
Nel momento dei saluti Galante pensa ai colleghi, alla Squadra che lascia fatta di uomini di primissimo ordine, un vanto della città di Latina e della provincia di Latina. “Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa squadra nella quale sono stato una pedina dell’ingranaggio, ringrazio i miei collaboratori e la Polizia di Stato, la Questura, per questa opportunità. Per il resto torno a ‘casa’ e spero di continuare a fare la mia parte”. Tra i successi del vice questore aggiunto quello della “sua” seconda figlia adottiva riportata in un contesto migliore: è il caso della neonata venduta, sparita e ritrovata a Roma grazie ad un impegno investigativo fuori misura e quindi salvata ed affidata ad una struttura idonea.
La Squadra Mobile di Latina sarà diretta dal vice questore aggiunto Carmine Mosca, proveniente dalla Questura di Palermo.