“È una grande sconfitta per la nostra città non essere rappresentata in seno al Consiglio provinciale. Da circa venti anni Gaeta riusciva a nominare un consigliere provinciale e la cattiva politica del sindaco Mitrano ha fatto sì che una perla di città come Gaeta uscisse fuori dal tavolo della Provincia per finire dimenticata. È una perdita enorme per la città di Gaeta perché con la vincita del ‘No’ al referendum costituzionale non sappiamo se le province riavranno gli stessi ruoli che avevano in precedenza e, soprattutto, non avendo un rappresentante in Provincia i vari, pochi, ma pur presenti finanziamenti non arriveranno più a Gaeta perché non ci sarà nessuno a tutelare gli interessi economici della nostra città”. È amareggiato Massimo Magliozzi, già sindaco di Gaeta e a lungo consigliere provinciale, ora in corsa per lo scranno più alto, nel vedere con “quanta facilità Gaeta sia scivolata rovinosamente fuori dall’assise provinciale, luogo cruciale per le città pontine”.
“Già due anni fa – ricorda Magliozzi – Mitrano si era presentato come candidato alla presidenza della Provincia e, nonostante allora avesse i numeri per vincere, ebbe la meglio la Della Penna. La cosa lasciò molto pensare… Adesso, in queste elezioni Mitrano ne ha fatto un altro di scivolone perché come candidato della maggioranza c’era Angelo Magliozzi, che non è stato eletto. E c’è da porsi qualche domanda perché il Sindaco sbandiera tanto la solidità di una maggioranza che, guardando i fatti, palesemente non c’è”.
“In base al voto indiretto introdotto dalla Riforma Delrio, erano chiamati al voto soltanto i sindaci e i consiglieri comunali. Il consiglio comunale di Gaeta, con una maggioranza che dovrebbe esistere e che invece è fittizia, avrebbe dovuto votare compatto sulla stessa persona. In passato – precisa – si era confluiti su Accetta, per esempio, questa volta non ne è uscito uno di rappresentante per i cittadini di Gaeta, tanto da far rimanere Gaeta fuori dall’assise provinciale. È una cosa gravissima, che evidenzia ancor di più la difficoltà amministrativa di questo Sindaco e della sua Giunta”.
“Sarebbe opportuno – conclude Magliozzi – che invece di dedicarsi alle luminarie e ai facili zampilli di fontane, che sicuramente contribuiscono alla promozione della città, il Sindaco pensasse alla politica seria, attiva, quella che determina la macchina amministrativa ed economica reale della città, così come ben hanno pensato anche realtà più piccole della nostra Provincia tanto da essere opportunamente rappresentate. Adesso che andremo noi a governare riscontreremo, comunque, delle difficoltà nel porci con il Presidente senza avere un consigliere provinciale lì a rappresentarci, ma lavoreremo sempre nell’ottica di tutela della comunità e nell’interesse della città”.