Dopo il successo de “Le giornate delle migrazioni”, la rassegna svolta nel capoluogo pontino a ottobre scorso, Emanuela Gasbarroni torna a Latina per la proiezione straordinaria del suo docu-film “Fuga per la libertà”. Si tratta di un doppio appuntamento organizzato all’Oxer per il 14 dicembre alle 16.30 e alle 21. La prima proiezione è riservata alle insegnanti: per prenotarsi si può inviare una mail a multisala.oxer@alice.it e lasciare il proprio nominativo. La seconda è aperta a tutti gli interessati.
Il film documentario narra la storia del Campo profughi “Rossi Longhi” di Latina, che ha ospitato dal 1957 (dopo l’invasione dell’Ungheria) fino al 1989 (caduta del muro) circa 100 mila rifugiati che scappavano dai paesi dell’est e che dopo qualche mese a Latina andavano in Australia, Canada e Stati Uniti. Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario dell’istituzione di questo importante presidio. Il film è stato selezionato in concorso al festival Internazionale “Visioni dal mondo”.
“L’obiettivo del film è proprio quello di raccontare l’importantissima pagina di storia recente della città e dell’Italia che pochissimi conoscono, tentando di restituire la complessità umana, esistenziale, etica che ha animato quello spazio per circa 40 anni. Ma anche cosa significhi libertà e rischiare la vita per essa, su cosa significhi esilio , identità, ideologie, ma anche accoglienza, violenza, speranza”, spiega l’autrice.
Emanuela Gasbarroni, giornalista di Latina, da 15 anni vive a Firenze dove si è specializzata nella produzione e regia di documentari su tematiche di sviluppo, diritti umani e ambiente, ma la storia di “Fuga per la libertà” è anche un po’ della sua storia, perché nasce nella sua città e dall’accoglienza della sua famiglia. E piccola, Emanuela, quando i suoi genitori ospitano per il pranzo della domenica cubani e cecoslovacchi del campo profughi. Un’eccezione nella Latina di quegli anni dove è difficile immaginare di stringere rapporti di amicizia con “quelli del campo profughi”. Un’amicizia che nel corso degli anni resterà ancorata nelle pagine di una sporadica corrispondenza e nelle foto scattate all’epoca. Una buona base di partenza per le ricerche di Emanuela che da adulta la porteranno ad approfondire il vissuto del campo profughi di Latina.
Nel suo film Emanuela racconta la storia di Alex Konic che scappò nel 1982 dalla Romania e andò negli Stati Uniti, dove oggi lavora al Dipartimento di Stato americano, di Aurelia Klimkiewicz, che scappò dalla Polonia nel 1980 e oggi insegna alla Toronto University – peraltro segue un corso di studi sulle migrazioni, e di Mihai Babeanu, che scappò nel 1974 dalla Romania e oggi è un ingegnere in pensione a Parigi.
Al “Rossi Longhi” hanno soggiornato operai, artisti, ladri, ingegneri, prostitute, intellettuali, famiglie ed ex carcerati e “Latina ha perso una grande occasione”, spiega Emilio Drudi nella pellicola di Emanuela Gasbarroni. Un docu-film da non perdere.