“Non vado alla convention di Toti perché domani non sto a Roma, ma se rientro presto un salto al Brancaccio lo faccio”.
Claudio Fazzone sorride al partito del cambiamento, al partito plurale, mostrando apertura all’amico Giovanni Toti che non gli risulta stare fuori da Forza Italia, motivo per cui non riesce a capire le polemiche di queste ore che lo vedono protagonista di veti imposti al suo gruppo, quella nutrita “comitiva” riunita a Fondi qualche sera fa.
“Toti – afferma il coordinatore regionale di Forza Italia .- ha ricevuto, insieme a Mara Carfagna, il compito di guidare il partito verso quel cambiamento, che passa anche per la scrittura di nuove regole, che da tempo auspichiamo. Da oltre due anni mi batto affinché Forza Italia torni ad essere un partito plurale, dove la democrazia e il confronto possano rappresentare il motore di una rinascita all’insegna del radicamento che può davvero fare la differenza sulla scena politica locale e nazionale. In questa ottica tutti sono liberi di andare dove ritengono più opportuno e di ascoltare le proposte che sono sul tavolo. Un partito serio è fatto di persone che compiono scelte consapevoli. Non esistono steccati né catene per nessuno. Non c’è e non ci sarà mai da parte mia il veto a fare o non fare qualcosa. Primo perché non amo le contraddizioni. Secondo perché solo da un reale pluralismo di posizioni ed idee può germogliare un partito forte e determinato”.
“Forza Italia se vuole realmente cambiare passo – conclude il senatore – deve aprirsi non chiudersi per consentire a tutti, tesserati e simpatizzanti, di contribuire a questo indispensabile e nuovo percorso. Chi decide di non partecipare all’incontro con Toti lo fa a titolo personale”.