Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Formia, diretti dal capitano David Pirrera, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Cassino, nei confronti del 42enne Andrea Tamburrino, accusato di omicidio preterintenzionale per la morte di Giuseppe Langella, autotrasportatore di 52 anni.
Complesse e prolungate sono state le indagini svolte dagli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, guidati dal tenente Massimo Milano, che già dalle prime ore del 2 dicembre scorso, nella villa di Via Giovenale a Formia, si erano trovati davanti ad uno scenario investigativo molto articolato, con il rinvenimento del cadavere di Langella, mentre il coabitante Tamburrino, giaceva agonizzante a seguito di un tentativo di suicidio.
I tragici momenti di quella notte sono stati ricostruiti mediante la minuziosa analisi della scena del crimine, che ha acconsentito di accertare la causa della morte di Langella, avvenuta per un’aggressione, confermata anche in sede di autopsia.
Gli investigatori dell’Arma hanno individuato segni, ritenuti inconfutabili, attestanti la violenza della quale era rimasto vittima Langella. L’aggressore, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe cercato da subito di sviare le indagini cercando di ripulire le tracce del crimine poco prima commesso. Tuttavia, grazie anche all’apporto fornito dal personale specializzato del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina e del RIS di Roma – fanno sapere gli inquirenti – sono state evidenziate tutte le tracce che hanno consentito di cristallizzare il pestaggio subito dalla vittima.
I Carabinieri, con un notevole sforzo investigativo, non hanno lasciato nulla di intentato. Attraverso l’esame dei dispositivi informatici e telefonici utilizzati dai sospettati e l’escussione delle persone informate sui fatti sono state vagliate accuratamente le concitate ore del delitto nonché analizzata la personalità e ogni aspetto della vita dei due personaggi coinvolti.
I rapporti esistenti tra Tamburrino e Langella, ha evidenziato la loro convivenza: Tamburrino risultava essere un soggetto violento e manipolatore, come testimoniano altri procedimenti giudiziari cui era stato sottoposto; sarà arrestato il 21 dicembre 2016, dovendo scontare una pena residua di 6 anni, 6 mesi e 21 giorni di reclusione.
Le indagini svolte dai Carabinieri di Formia, coordinate dal pm Chiara D’Orefice, hanno quindi pienamente convinto il Gip Massimo Lo Mastro, che ha emesso il provvedimento cautelare nei confronti di Tamburrino, il quale dovrà rispondere ora dell’omicidio, nella forma preterintenzionale, del coinquilino Giuseppe Langella.