Definitiva la condanna di Andrea Tamburrino per l’omicidio di Giuseppe Langella, a Formia. La Corte di Cassazione (quinta sezione), ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’imputato e ha confermato la pena a 9 anni di reclusione.
Ha retto in primo grado, in appello e in Cassazione il castello accusatorio proposto dalla pubblica accusa ed avallato dalla famiglia della vittima, costituitasi parte civile in tutti e tre i gradi di giudizio.
Moderata soddisfazione è stata espressa dalla famiglia Langella, assistita dall’avvocato Vincenzo Macari: “Nessuno riporterà in vita il povero Giuseppe, ma quantomeno è stata ristabilita la verità storica dei fatti rispetto a quello che, nell’immediatezza, era stato paventato come un incidente domestico e finanche come un tentativo di suicidio”.
Il 2 dicembre 2016, nella villa di via Giovenale a Formia, i due, che convivevano, avevano discusso violentemente e ad avere la peggio era stato Langella che era caduto dalle scale, ma poi sarebbe stato ripetutamente colpito da Tamburrino. Gli investigatori avevano scoperto che l’imputato avrebbe ripulito l’abitazione prima dell’arrivo dei carabinieri e poi avrebbe tentato il suicidio.