Frode all’iva e false fatturazioni, questi i capi d’accusa imputi a due società e 5 imprenditori di Formia. Gli uomini della Guardia di Finanza, in esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Cassino, hanno provveduto al sequestro preventivo di beni e immobili dal valore di circa 224mila euro.
L’indagine dei militari della Finanza ha permesso di ricostruire un giro di fatturazioni ritenute false, realizzate dagli imprenditori mediante il sistema delle “frodi carosello”, utilizzando una delle due società coinvolte come mera “cartiera”. Ulteriori accertamenti hanno permesso poi di raccogliere e ricostruire gravi elementi per ritenere inerenti ad operazioni soggettivamente inesistenti le fatture relative ad una serie di acquisti intracomunitari tra Spagna, Germania e Austria, effettuati in totale evasione dell’IVA nonché omettendo la presentazione delle previste dichiarazioni.
Per questo sono state ipotizzati dall’Autorità Giudiziaria i reati di “dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”, “omessa dichiarazione”, “emissione di fatture per operazioni inesistenti”. La frode fiscale accertata, negli anni d’imposta 2019 e 2020, ha “fruttato” un’IVA evasa pari a € 224.453,00.
Successivi accertamenti hanno poi permesso di porre in luce una significativa sproporzione tra i redditi dichiarati e le consistenze patrimoniali accumulate dagli indagati, fatto che ha portato il GIP di Cassino ad emettere il provvedimento del sequestro preventivo con il quale i militari hanno bloccato beni mobili e valori immobiliari per circa 107mila euro, una BMW X6 e circa 75mila euro tra quote societarie, polizze assicurative e risparmi.