Denunciato ancora una volta un caso di asta sospetta in provincia di Latina. E’ la vicenda di un capannone a Fondi, al quale sarebbe stato impedito al proprietario (esecutato ma non debitore), di avere notizia dell’asta e conseguentemente di far valere i propri diritti.
Con questo sistema il bene, del valore di oltre 800.000,00 euro, è stato aggiudicato a seguito di asta telematica ad un prezzo “vile” e notevolmente inferiore di oltre un quarto rispetto al suo valore di stima. Dopo una serie di contestati continui impedimenti e turbative, oggetto di indagine delle competenti Autorità, il bene oggetto di esecuzione, circa mq 7220 tra aree coperte e scoperte, è stato messo comunque in vendita pur se appartenente in parte al demanio.
La storia
Nonostante l’esproprio parziale effettuato dal Comune di Fondi e risalente a ben 12 anni prima della vendita e della successiva asta, c’è stata comunque l’aggiudicazione dell’immobile ad altra impresa concorrente a quella che ivi opera attualmente.
Secondo l’azienda denunciate, ogni richiesta e tentativo volti alla fissazione di una nuova vendita nel rispetto della legalità ad oggi non ha avuto seguito.
Domani è previsto l’accesso dell’ufficiale giudiziario e laddove venisse dato corso all’esecuzione, nonostante l’appartenenza del bene anche al demanio, sarebbe enorme il danno che subirebbe l’attività dell’impresa per il commercio all’ingrosso di imballaggi e pallet, che ivi opera e nota nella zona e il danno che subirebbero i suoi stessi dipendenti in attesa del corso dei procedimenti, volti ad accertare i fatti e la situazione e le eventuali responsabilità. Delle vicenda è stata già interessata la Procura della Repubblica e la Polizia di Stato e l’azienda, che si ritiene danneggiata, intende denunciare i fatti anche a Carabinieri e Guardia di Finanza.