La delibera all’esame del prossimo Consiglio comunale di Latina relativa alle osservazioni al Piano del Parco nazionale del Circeo sarà emendata in aula. Lo ha deciso oggi la commissione consiliare congiunta “Ambiente-Governo del territorio” al termine di una seduta fatta di alti e bassi e sul filo del numero legale. La bozza esaminata, sebbene meritevole di correzioni come suggerito dall’opposizione e dalla maggioranza di Lbc, è stata lasciata inalterata dalla commissione congiunta (decisione della maggioranza, i consiglieri di opposizione presenti al momento del voto si sono astenuti) per evitare che tornasse negli uffici per la nuova firma del parere di regolarità tecnica già licenziato dai dirigenti dei servizi Ambiente e Governo del territorio, rispettivamente Sergio Cappucci e Umberto Cappiello.
Sono 15 in tutto le osservazioni che il Comune di Latina vuole presentare entro il prossimo 19 ottobre allo strumento del Piano del Parco adottato dalla Regione lo scorso 25 luglio. Si tratta di osservazioni in gran parte già esaminate la scorsa settimana in occasione di un’altra commissione congiunta. La bozza dell’atto deliberativo le assembla e mette in ordine. Le correzioni proposte oggi riguardano le premesse. Sembra un dettaglio ma in realtà non è così, perché la premessa è la base delle motivazione delle singole osservazioni. Non la si può sbagliare e deve rappresentare una volontà politica precisa, nel rispetto delle regole del Parco, sul futuro del territorio in termini di ritorno turistico, economico oltre che di salvaguardia dell’ambiente. E allora non deve stupire se ai commissari è apparsa strana l’indicazione specifica di imbarcazioni tipo kayak per la navigazione del lago di Fogliano.
Per capire la sfumatura occorre fare un passo indietro, fino al 26 settembre scorso quando il presidente dell’ente Parco Gaetano Benedetto ha illustrato il Piano alla commissione congiunta. E’ stato lui a dire che per il lago di Fogliano, nella parte più a sud da Borgo Fogliano a Foce del Duca, si sarebbe potuto prevedere una navigazione moderata, fermo restando il divieto nella parte nord. La possibilità è stata colta al volo, ritenendo che si possa “coniugare la tutela ambientale del corpo idrico ed il mantenimento della sua biodinamicità nel massimo rispetto dell’avifauna e della ittiofauna consentendo una navigazione”. Navigazione possibile nel rispetto della stagionalità delle migrazioni dell’avifauna, navigazione possibile con quali mezzi? Nella bozza sono state indicate piccole imbarcazioni a fondo piatto o kayak. Perché fornire questa specifica che va ad ingessare ulteriormente la già limitata possibilità di navigazione e non limitarsi a scrivere con imbarcazioni che consentano la fruizione naturalistica del lago? Ecco, questo sarà sicuramente uno degli emendamenti che verranno proposti in aula.
Altra questione, sempre relativa alle premesse dell’atto, ha riguardato l’estensione dei vincoli del Parco verso il mare. A sollevarla è stata la consigliera di Forza Italia Giovanna Miele che ha strategicamente aguzzato la vista verso quello che è sembrato un ulteriore vincolo per le opere di ripascimento. Nelle premesse della bozza di delibera c’è scritto che arenili e dune sono “ambienti molto fragili ma molto importati per la tutela degli habitat e dell’assetto geomorfologico del territorio” e che possono essere compromessi “da opere realizzate lungo la costa anche a notevole distanza, quali anche infrastrutture rigide tipo pennelli, barriere o moli”. Cosa si vuole dire in questa proposta di deliberazione? Che il realizzando porto di Anzio crea danni al litorale di Latina o che opere di ripascimento possono creare ulteriore erosione verso sud? “E chi lo ha detto?”. La consigliera ha sottolineato che questo passaggio andava rivisto e riformulato al meglio, anche alla luce di studi diversi da quelli “catastrofici”, perché non ci fossero spazi per equivoci. Un distinguo che in aula, in sede di prossimo Consiglio comunale, potrebbe generare un acceso dibattito. L’assessore all’ambiente Roberto Lessio, del resto, si è sempre mostrato avverso a determinati interventi di ripascimento. L’occasione del Piano del Parco impone un’uscita allo scoperto delle intenzioni dell’amministrazione comunale in termini di contrasto all’erosione marina, visto che finora si è addossata la colpa alla Regione Lazio per mancanza di fondi.
La commissione congiunta, presieduta da Dario Bellini e Celestina Mattei, si è soffermata anche su un altro nodo che sicuramente approderà in un emendamento targato Latina Bene Comune. La questione riguarda il porto canale di Rio Martino e il suo indotto turistico a cui l’amministrazione comunale – come precisato da Bellini – non ha alcuna intenzione di rinunciare. Il testo crea un po’ di confusione sia perché si dilunga a “contestare” il Piano del Parco relativamente ad aree estranee a quelle di competenza del Comune di Latina e sia perché sottolinea previsioni negative in termini di tutela ambientale qualora si dovessero avallare progetti collaterali alle finalità del porto canale senza invece considerare un piano di sviluppo sostenibile nelle zone limitrofe. “Riteniamo che il passaggio sul porto canale debba essere riscritto – ha dichiarato Bellini a margine della commissione congiunta -. Come amministrazione sosteniamo la portualità finanziata con i soldi dei contribuenti qual è il progetto del porto canale di Rio Martino per le piccole imbarcazioni da pesca e da diporto e intendiamo sostenere un progetto di sviluppo sostenibile, possibile con attività che tengano conto dell’ambiente del Parco”.