Torna all’attacco la Fns Cisl Lazio per chiedere alla Asl pontina di riaprire le celle attrezzate presso l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina ormai chiuse da tempo con il conseguente piantonamento in corsia dei detenuti ricoverati. Sono passati venti giorni dall’ultima richiesta del sindaco, ma nulla si è mosso.
“Tale chiusura – spiega la segreteria regionale della sigla sindacale – crea enormi criticità. I piantonamenti avvengono nelle corsie dove tutti possono accedervi, con connessi rischi per il personale e per la sicurezza stessa dei detenuti rispetto invece, al reparto con celle attrezzate, dove più disciplinato era il controllo ad opera del personale penitenziario e maggiore riservatezza vi era per i detenuti stessi”.
Per la Fns Cisl Lazio occorre che “gli uffici preposti dell’Asl facciano il possibile affinché tale reparto possa riaprire quanto prima poiché tale servizio, non deve essere incluso nei tagli previsti dalla spending review, ma deve essere incluso in un discorso più generale di sicurezza e al contempo garantire più riservatezza per i detenuti stessi”.
Purtroppo l’utenza – sottolinea Fns Cisl – non riguarda solo quella reclusa nel carcere di Latina, ma anche a quello proveniente dalle zone limitrofi e ciò comporta un ulteriore aggravio di carico di lavoro per il personale che espleta servizio a Latina. Diversamente, invece, con il reparto aperto maggiore era la sicurezza, seppur si utilizzava un minor impiego di personale, e meno era il pericolo per la comunità.
Per il segretario aggiunto Gianni Tramentozzi della Fns Cisl Latina “tale situazione non può continuare considerato che ad oggi oltre alla carenza di personale dobbiamo evidenziare che l’istituto ha un sovraffollamento di più 68 detenuti, rispetto ai previsti 76, attualmente ve ne sono reclusi 14”.