“Le proposte contenute nelle linee programmatiche del sindaco sono state condivise con gran parte dei consiglieri comunali, al contrario di quanto sarebbe accaduto con un’elezione diversa. Sono il frutto di un confronto tra le forze che siedono in assise, che hanno partecipato alla loro stesura e credono che il volto di Latina possa cambiare nei prossimi anni proprio a partire dalle idee che sostengono queste stesse linee». Così Daniela Fiore, consigliere comunale del gruppo consiliare del Partito democratico, nell’analisi portata all’attenzione dell’assise civica durante la seduta odierna, che aveva come unico punto all’ordine del giorno la discussione e votazione delle linee di mandato esposte dal sindaco Coletta il 20 dicembre scorso.
Le critiche mosse da alcuni esponenti del centrodestra nei loro interventi – ha sottolineato Fiore – avrebbero potuto essere più utili se fossero state tradotte in emendamenti alle linee di mandato. Sono critiche ancorate allo scorso quinquennio amministrativo e ad argomentazioni da campagna elettorale, mi preme piuttosto ricordare che si tratta di linee programmatiche, dunque non esecutive, e in tal senso vanno colte come uno spunto, un indirizzo cui tendere a partire da una visione della Latina del futuro».
«Ho sentito qualcuno che, non riuscendo evidentemente ad affrancarsi dallo spirito che l’ha animato in campagna elettorale, ha parlato di mancanza di visione e di un’idea della città – ha replicato il consigliere dem – ma queste linee di mandato sono tutt’altro che astratte. Sono linee che hanno in primo luogo la caratteristica della sostenibilità, non solo ambientale laddove propongono idee che hanno una fattibilità economica concreta, al contrario di quelle che in passato si sono rivelate vere e proprie illusioni. Eppure ancora oggi abbiamo sentito parlare di metropolitana leggera, addirittura si è vagheggiata la Fondazione Teatro, una delle esperienze più fallimentari delle amministrazioni passate di centrodestra».
«Le idee che abbiamo per Latina e intorno alle quali convergere sono indubbiamente diverse da quelle inseguite in passato, – ha continuato Fiore – come è diversa l’idea proposta per il centro storico della città. La valorizzazione del centro non passa attraverso la collocazione dell’Anagrafe all’interno dello stesso. Abbiamo bisogno di un’anagrafe efficiente, non di un’anagrafe in piazza del Popolo. La ztl e poi la pedonalizzazione hanno cambiato in positivo la connotazione del centro in termini di vivibilità, ma anche dal punto di vista delle attività commerciali. Progetti come quello del mercato annonario, che punta a porre all’interno del centro storico una risorsa preziosa quanto a enogastronomia e promozione dei prodotti locali – ha concluso il consigliere del Pd – possono portare a riqualificare il centro e a viverlo pienamente, su un percorso che è già avviato e che è importante proseguire” conclude così Daniela Fiore.