«Sono convinto che la discesa di Matteo Renzi a Latina abbia segnato un importante spartiacque in questa campagna elettorale, ed abbia sortito l’effetto di motivare tutti affinché la nostra provincia possa mantenere e, perchè no incrementare, la rappresentanza parlamentare e regionale». Lo dichiara l’onorevole Federico Fauttilli, candidato alla Camera per il centrosinistra nel collegio di Latina.
«Faccio mio l’invito del leader del Pd a proseguire, nei prossimi giorni, ad un confronto sempre più serrato con il territorio per far comprendere come, in questo momento, non si possa lasciare spazio al pessimismo, a chi soffia sul malcontento agitando lo spettro dell’intolleranza, oppure ai sedicenti onesti che, come si vede in queste ore, vengono sbugiardati ad ogni latitudine. Da deputato che ha vissuto l’intera legislatura – dice Fauttilli – sono testimone diretto del lavoro compiuto per il Paese, attraverso riforme che si deve avere il coraggio di ribadire. Sul fronte occupazionale, è l’Istat a dircelo, abbiamo toccato un picco che non si vedeva da ben 40 anni: a novembre 2017 gli occupati erano più di 23 milioni. Immaginiamo cosa accadrebbe se un governo Forza Italia-Lega o M5Stelle abolissero il Jobs Act che, dati alla mano, ha creato un milione di posti di lavoro. Ecco, il pericolo di un ritorno al passato va scongiurato attraverso il voto del prossimo 4 marzo».
Prosegue Fauttilli: «Sul piano più generale dell’economia italiana – il Pil è salito da -2% ad oltre +1,5% grazie alle molteplici azioni governative, stabilizzando inoltre il rapporto tra debito e Pil che, ci auguriamo, nei prossimi anni torni ad abbassarsi progressivamente. Renzi, ieri sera, ha inoltre citato la riduzione dell’Iri per piccole imprese al 10 22%; la riduzione dell’Ires dal 27.5% al 24% con eliminazione della componente costo del lavoro dall’IRAP. Molti imprenditori in sala -sottolinea Fauttilli – hanno confermato la bontà di queste politiche».
Aggiunge il candidato del centrosinistra nel collegio di Latina:«Non avrebbe senso fermare questo trend, e perciò dobbiamo sentirci tutti impegnati in vista del 4 marzo e non mollare di un centimetro. In un teatro stracolmo ieri era presente tutta la squadra dei candidati, mai come ora consapevole di non poter svendere il territorio lasciandolo in mano a esponenti di centrodestra calati a Latina solo per carpire consensi e poi sparire. Mi riferisco in particolare alla Meloni, che nella scorsa legislatura si è dimessa lasciando spazio a chi ha subordinato i proprio interessi a quelli generali. Sappiamo tutti che fine hanno fatto i protagonisti di quella stagione, che purtroppo tornerà a ripetersi se il centrosinistra e tutti i moderati non sapranno porre un argine con il proprio voto. Noi tutti vogliamo che Renzi, la prossima volta, torni a Latina da vincente, come lo saremo tutti noi se marceremo uniti».