Si è riunito oggi il consiglio di amministrazione dell’azienda speciale Abc per mettere a puntino le ipotesi al vaglio in vista delle scadenze dettate dalla vendita all’asta del ramo d’azienda della fallita società Latina Ambiente e dalla necessità di assicurare il servizio di igiene urbana alla seconda città del Lazio a partire dal primo gennaio 2018. “Nessuno azzarda ipotesi nefaste sul ricorso al Tar presentato dalla De Vizia, ma è chiaro che costituisce un’incognita che, per la complessità del caso, potrà richiedere tempi non imminenti per la definitiva soluzione. Siamo comunque sereni e andremo avanti con le scadenze da affrontare anche se è chiaro che vorremmo affrontarle conoscendo almeno la data della fissazione dell’udienza di merito. Sperare poi in una sentenza entro il 20 dicembre sarebbe troppo”. Demetrio De Stefano, presidente del Cda, ha le idee chiare, nonostante la spada di Damocle del ricorso al Tar che potrebbe comportare un decollo accidentato dell’Abc.
L’azienda speciale, che a breve avrà anche un direttore generale, parteciperà all’asta della Latina Ambiente per l’acquisto dei macchinari e la presa in carico del personale dipendente in modo da dare continuità al servizio a partire dal primo giorno del nuovo anno. E’ un pacchetto “pulito”, non ci sono debiti: la prima offerta base è di un milione e 400mila euro, ma si potranno presentare offerte ridotte al massimo del 25%. La più bassa possibile sarà di un milione e 50mila euro. L’impegno è di versare una cauzione del 30% dell’offerta entro il 28 novembre, giorno precedente l’asta. Il secondo appuntamento, in caso di asta deserta, sarà per il 20 dicembre con un prezzo base di un milione e 120 mila euro. Anche in questo caso si potranno presentare offerte, previa cauzione del 30%, di minore importo non superiore al 25%, arrivando così a 840mila euro. Ecco, l’Abc potrebbe puntare al prezzo minimo, forte del fatto che il bando di vendita è vincolato alla circolazione di 166 unità lavorative che nessun altro sarebbe disposto ad accollarsi. Ma potrà correre il rischio? Su questi aspetti De Stefano mantiene il massimo riserbo. Nel bando predisposto dalla curatela fallimentare ci sono anche numerose certificazioni in possesso della Latina Ambiente che potrebbero far gola agli operatori del settore per la partecipazione a importanti gare per la gestione dei rifiuti. Dal Cda in queste ore non trapela alcuna ipotesi di piano B nel caso in cui l’azienda speciale non riuscisse a portarsi a casa macchine e uomini della fallita Latina Ambiente.
Qualora tutto filasse liscio e l’Abc (si ricorda che la dotazione che il Comune ha deliberato è di 400mila euro, meno della metà dei soldi necessari per l’acquisto al prezzo più basso della seconda prova) portasse a casa il ramo d’azienda sarà necessario un accordo sindacale per l’ingresso in azienda dei dipendenti della Latina Ambiente. De Stefano si è detto già al lavoro su questo fronte: “Una prima bozza è quasi pronta”. La governance dell’Abc, al netto del ricorso al Tar, viaggia sul filo radente delle scadenze dettate dal fallimento della Latina Ambiente il cui esercizio provvisorio scadrà il 31 dicembre 2017, oltre il quale rincorrere il terzo esperimento di vendita, già fissato per il primo febbraio 2018, sarà del tutto inutile dovendo assicurare alla città il servizio in altro modo.