In molti non hanno saputo aspettare davanti alla televisione, nemmeno che capitan Giorgione Chiellini alzasse la Coppa, riversandosi immediatamente nelle piazze da nord a sud della provincia pontina. E’ bastata, perché della finale agli Europei ne era l’essenza, la parata seconda parata consecutiva di super Gigio Donnarumma per liberare le ennesime grida di gioia, che stanno riempiendo le notti da oltre un mese di in questa estate, più libera dal Covid, ma non completamente Covid free.
Ecco quindi il contrasto tra l’euforia del Belpaese, con immagini simili in ogni quadrante della Nazione e gli accorgimenti di pochi. Bandiere tricolori e maglie azzurre a perdita d’occhio, ma di mascherine se ne potevano contare senza paura di perdersi.
Caroselli, clacson, schiamazzi, trombette, gente festante in auto o a piedi. Fumogeni e qualche petardo di troppo in piazza. Le ultime scene così azzurre si erano viste per i Mondiali di Germania vinti nel 2006. Anche in quel caso bisognava battere oltre agli avversari, gli stereotipi che nel mondo ci hanno etichettato addosso.
Battere gli inglesi a Wembley, rigore dopo rigore, in una Londra che per tutto l’anno parla italiano e pontino, non ha eguali.
Se invece vogliamo fermarci prima con i ricordi di festeggiamenti in piazza, a Latina si può tornare indietro fino al 2013 e la Serie B centrata dal Latina Calcio.
Altri sentimenti, più di parte, ma pur sempre legati al pallone e a quella voglia irrefrenabile di essere italiani, azzurri e … nerazzurri quando serve.