Codici non molla la presa sulla gestione del cimitero di Latina.
Contro le estumulazioni ritenute illegittime da alcune associazioni per la tutela dei consumatori e da alcuni partiti politici, riguardanti il cimitero di Latina, Codici (Centro per i diritti del cittadino) – sezione di Latina – si mette a disposizione delle famiglie del capoluogo pontino per fornire ulteriori chiarimenti e verificare rispetto alle richieste della società Ipogeo.
La società Ipogeo, gestore del cimitero urbano di Latina, sta invitando (“ma sarebbe meglio dire: diffidando”, sottolinea Codici) i cittadini concessionari di sepoltura a recarsi presso i propri uffici al fine di pagare del denaro per rinnovare il periodo di sepoltura dei propri cari, in quanto sarebbe scaduto il periodo di sepoltura ed il loculo sarebbe già rientrato nella disponibilità del gestore.
“Codici, Associazione di tutela dei Consumatori come è noto molto attenta all’argomento, non ha mai nascosto di non condividere quanto affermato da Ipogeo – afferma il referente Antonio Bottoni -, per cui ha depositato in Comune un’apposita diffida all’assessore competente, al dirigente del servizio cimiteriale ed al Segretario/Direttore generale del comune di Latina, ciascuno in proprio e per la specifica qualità rivestita, ad esercitare la dovuta vigilanza, dell’Ente (quale concedente) sul Concessionario, come previsto dalla legge”.
Con la diffida presentata, Codici ha anche richiamato i destinatari (Assessore, Dirigente e Segretario/Direttore generale) su quanto disposto dall’articolo 28 della Costituzione, in merito alle responsabilità personali penali, civili ed amministrative dei pubblici dipendenti per quanto concerne gli atti da essi compiuti, ma, per analogia, anche quelli non compiuti.
“Ciò perché – continua Bottoni – i regolamenti comunali, come pure le leggi, non possono avere efficacia retroattiva, per cui non è possibile far retroagire gli effetti delle disposizioni del Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 144/2008 alle sepolture precedenti l’approvazione di detta Deliberazione”.
Una posizione quella dell’associazione Codici condivisa anche dall’avvocato Emanuele Petracca, del comitato direttivo di “Attuare la Costituzione”, intervenuto nei giorni scorso in una riunione organizzata nelle sede del Partito Comunista di Latina per la presentazione di un comitato per i ricorsi al Tar e l’attuazione della Costituzione contro le richieste della Ipogeo.
Bottoni, a proposito della non retroattività della deliberazione, spiega che, “ad esempio, una sepoltura compresa nel periodo 1975-1993 ha durata di 99 anni ed una tumulazione avvenuta nel periodo compreso tra il 1994 ed il 2008 deve durare 60 anni” e che quindi le attuali richieste della Ipogeo in attuazione del nuovo regolamento entrato in vigore nel 2009 andrebbero passate al setaccio.
“Codici, pertanto, invita tutti coloro che hanno necessità di chiarimenti in merito alla propria posizione al riguardo, a prendere appuntamento chiamando il numero 335/6689009”, conclude Bottoni sostenendo ancora una volta la battaglia contro le estumulazioni anticipate d’ufficio.