Bugia Blu torna all’attacco sul trasporto pubblico locale di Latina. A stuzzicare l’ingegnere Massimo De Simone, presidente del sodalizio, questa volta è l’ennesima proroga all’Atral nelle more dell’espletamento della gara.
“E’ la terza dell’Amministrazione Coletta, che fa slittare la data di altri sei mesi per un totale di un anno e mezzo di regime in proroga da quanto il nuovo sindaco è andato al governo – commenta De Simone -. Ricordiamo che a giugno 2016 era già disponibile il bando predisposto dal commissario Barbato ma che Coletta non mandò a gara nonostante fosse con tutta evidenza urgente uscire dal da un regime di proroghe quinquennale con un servizio diventato ormai davvero impresentabile. Ci chiediamo allora: queste tre proroghe, che hanno comportato un anno e mezzo di ulteriori disagi alla cittadinanza, a cosa sono servite? Dovremmo infatti essere in presenza di eccezionali novità e migliorie per rendere tollerabili queste ulteriori proroghe relative a un servizio con dei contorni ormai al limite della decenza. Abbiamo quindi confrontato i capitolati prestazionali dei bandi di Barbato e di Coletta. Il capitolato prestazionale è per l’appunto il documento che disciplina l’affidamento del Tpl in tutti i suoi dettagli e dove in pratica si definiscono le caratteristiche del servizio fornito. I documenti sono praticamente identici Le novità di rilevanza, chiamiamole così, rispetto ai precedenti bandi, erano già state definite da Barbato: l’adattamento e la sostituzione del parco autobus, la dotazione gps dei mezzi, le fermate con l’indicazione degli orari, il numero verde, le penali con eventuale rescissione del contratto”.
Per Bugia Blu, quindi, il bando di Coletta è sovrapponibile a quello di Barbato, piccoli dettagli a parte, è finora si è solo perso tempo favorendo il sistema delle proroghe. Il piccolo dettaglio sarebbe riconducibile al fatto che nel bando di Coletta è stato più volte indicato che “l’articolazione del servizio non è da considerarsi vincolante potendo subire modifiche, variazioni, integrazioni e/o diverse articolazioni anche in ragione di sopravvenute esigenze o diverse modalità di organizzazione del sevizi ovvero della eventuale aggregazione del servizio ovvero dell’eventuale aggregazione nell’ambito del consorzio di comuni”.
Dunque la critica: “E’ per tale eventuale e assai incerta ipotesi di cui Coletta si è innamorato o di cui è stato portato ad innamorarsi -e per la quale non si riescono nemmeno ad intravedere concreti risvolti positivi per una città capoluogo e delle dimensioni come Latina – che sono state rifilate alla cittadinanza ben altre tre proroghe per un totale di numero 14 complessive, con un bando ormai pronto ed identico a quello odierno? E comunque, è davvero necessario un anno intero per effettuare delle piccole variazioni ad un bando già predisposto? Non osiamo pensare a cosa sarebbe successo nella eventualità di averlo dovuto riscrivere da capo! Una considerazione bisogna pur farla. La fazione politica contrapposta si era impegnata a mandare a gara il bando predisposto dal Commissario Barbato e avremmo così avuto un servizio degno di tale nome almeno un anno e mezzo prima, avente per altro le stesse caratteristiche di quello odierno”.
Stupisce il fatto, tuttavia, che Bugia Blu oggi parli di bandi fotocopia e che neanche un mese fa fosse invece convinto che il bando di Coletta, a differenza del bando di Barbato che definiva nettamente migliore, presentasse “una presunta sproporzione tra l’offerta tecnica e l’offerta economica che potrebbe comportare un’alterazione del miglior rapporto qualità/prezzo”. Un concetto che oggi rielabora in questi termini: “Il disciplinare di gara dell’Amministrazione Coletta si è trasformato praticamente in un bando a offerta vincolata con irrilevante possibilità di concorrenza economica”. Delle due, una: o sono identici (tempo sprecato a correggere le virgole) o sono diversi (quello di Barbato era economicamente più vantaggioso per l’ente).
Ma per Bugia Blu poco conta il distinguo per affermare quanto segue: “Complessivamente continuiamo ad essere molto perplessi e insoddisfatti di come questa amministrazione in carica si stia dedicando ai trasporti, settore dimenticato senza assessore né dirigente dedicati, nonostante sia stato uno dei cavalli di battaglia di Lbc e del programma sindacale”.
Come LatinaCorriere abbiamo sempre sollevato dubbi su come l’amministrazione Lbc abbia affrontato la questione trasporto pubblico locale, sostenendo la soluzione di proseguire senza indugi con il bando di Barbato piuttosto che rincorrere un fantomatico Ato, e non è certo nostra intenzione fare ora gli avvocati del diavolo. Sulla conclusione di Bugia Blu, tuttavia – ci sia consentito – dissentiamo sul “settore dimenticato”. L’assessore esiste e si chiama Gianfranco Buttarelli. Si è perso sulla via del servizio consorziato? In questo caso se ne assumerà la responsabilità politica. Ma certo non si può dire che il settore è stato senza assessore. Né è corretto affermare che sia stato senza dirigente. Il dottor Aldo Doria, supportato dall’ufficio Uoc Trasporti, si è battuto a lungo perché si chiudesse a stretto giro il cerchio del bando ed evitare l’ennesima proroga. Sappiamo come è andata a finire. Anche in questo caso qualcuno dovrà assumersi la responsabilità politica di un bando fuori tempo massimo. Sparare sulla Croce Rossa per colpire l’avversario, ormai sceso dal cavallo di battaglia, senza preoccuparsi di stanare chi ha frapposto ostacoli, non è un buon gesto.