E’ quasi trentennale il suo impegno per la tutela dell’ambiente. Giorgio Libralato, classe 1959, geometra iscritto al collegio dal 1983, ha fatto dell’ecologia il suo credo per il territorio. A novembre del 1989 ha contribuito ad organizzare la marcia contro l’Appia bis. Presidente provinciale dei Verdi dal 2004 al 2006, ha partecipato nel febbraio 2004 alla manifestazione contro il corridoio tirrenico, poi a gennaio 2005 contro l’inceneritore a Borgo Montello e l’anno successivo ha iniziato la sua battaglia per l’acqua pubblica contro Acqualatina. Di successo l’opposizione alla turbogas Acea a Pontina e alla centrale a biomasse della Pontinia Rinnovabili. Restando a Mazzocchio è stato consulente del comitato cittadino contro la Sep. Per conto del Comune di Aprilia ha prodotto relazioni contro la turbogas di Sorgenia, per poi seguire da vicino le questioni di Borgo Montello, della Kyklos e di tutte le biomasse. Insomma un osso duro in fatto di battaglie per l’ambiente. Il geometra è solito osservare al microscopio determine, atti e delibere e a prendere in castagna le amministrazioni poco trasparenti, abbracciando anche le cause civili come quelle delle associazioni Beatrice e Luca Coscioni, di cui è consulente, contro le discriminazione dei disabili. Un ecologista con il fiuto da segugio. Attorno a sé ha creato un movimento e le sue opinioni sono diffuse quotidianamente attraverso il suo blog.
Libralato, sabato sono state presentate le liste per la partecipazione alle amministrative. Lei è uno dei grandi assenti. Come mai? Nessuno le ha proposto una candidatura?
Sì, le mie opinioni, informazioni, i miei interventi nelle varie conferenze e commissioni hanno ovviamente interessato vari esponenti politici, di diversi schieramenti, anche candidati a sindaco, alcuni con proposte di candidature al Consiglio comunale di Latina, altri con possibilità di incarichi non meglio specificati in materia di ambiente. Rimane la mia disponibilità, come per il passato, a collaborare con chi vincerà, per la tutela e la valorizzazione del territorio. Per quanto riguarda la candidatura in Consiglio, la frammentazione e la contrapposizione esasperata insieme ad alcuni impegni personali e alla mancanza di un progetto definito del territorio, mi hanno fatto rinunciare alla proposta. A Pontinia mi è stato chiesto di fare una lista come candidato sindaco. Ma anche qui l’attuale situazione e i miei impegni personali mi hanno indotto a rinviare questo progetto, qualora ve ne fossero ancora i presupposti, alle prossime elezioni.
Secondo lei chi vincerà le elezioni a Latina? La nuova amministrazione riuscirà a portare a temine il mandato?
A Latina la situazione urbanistica, dei rifiuti e del lido è abbastanza difficile. Oltre ai sondaggi diffusi, potrebbero esserci sviluppi sulle inchieste in corso, anche se non direttamente con i candidati sindaco più accreditati che potrebbero far cambiare l’opinione. Infatti eventuali sviluppi, oggi non prevedibili, potrebbero cambiare l’opinione pubblica, insieme ad un eventuale mutamento del quadro nazionale di cui Latina ha sempre risentito. Ad oggi sono favoriti, secondo i sondaggi, Enrico Forte su Nicola Calandrini e Alessandro Calvi e poi Damiano Coletta che è colui che potrebbe essere favorito da eventuali novità. Si andrà sicuramente al ballottaggio. E al ballottaggio contano di meno i voti dei singoli candidati al Consiglio comunale, anzi qualcuno pago (o deluso) del risultato al primo turno potrebbe determinare variazioni. Senza dimenticare eventuali apparentamenti. Le vicende processuali e il difficile componimento di una maggioranza, insieme alle questioni irrisolte sulla gestione del ciclo dell’acqua, sulle numerose centrali elettriche, il problema dei rifiuti e dell’inquinamento di Borgo Sabotino, Borgo Piave e Borgo Montello e soprattutto di Latina Lido, delle municipalizzate e dell’urbanistica potrebbero far saltare troppo presto, come è successo nelle ultime due legislature, l’azione di maggioranza. Difficile quindi arrivare senza crisi amministrative al 2021 o addirittura all’ennesimo scioglimento anticipato. E’ ovvio che l’eventuale vittoria del favorito Enrico Forte potrebbe portare vantaggi a Latina per la “filiera di governo” che però non ha mai portato fortuna a Latina in passato.
Urbanistica, acqua, rifiuti…, che consigli darebbe al nuovo sindaco di Latina?
Il nuovo sindaco sull’urbanistica dovrebbe riprendere tutte le varianti ai Ppe sospese, stralciare le parti positive da quelle chiaramente in favore dei singoli costruttori. Istruttoria pubblica, variante per variante entro venti giorni dall’elezione, analisi entro trenta giorni e poi commissione urbanistica e variante delle varianti in Consiglio comunale. Sull’acqua bisogna tornare alla gestione pubblica; sull’energia bisogna fare un regolamento che tuteli l’agricoltura locale. Sui siti abbandonati o inquinati è necessario che il prossimo sindaco promuova un piano di bonifica e la presentazione di un progetto europeo. Sui rifiuti la nuova amministrazione dovrà attuare la raccolta differenziata spinta per ridurre alla metà le tariffe gravanti su cittadini e imprese, chiudere la discarica di Borgo Montello e riqualificare l’area.
Previsioni sulle elezioni a Pontinia e suggerimenti per il prossimo sindaco?
A Pontinia, a meno di fatti eclatanti, dovrebbe vincere agevolmente Carlo Medici su Giuseppe Mochi di cui tutti ricordano il dissesto rivelatosi inesistente per Ministero, Tar e Corte dei Conti. Più staccato Paolo Torelli per la sua vicinanza a troppi politici oggi identificati come casta. Medici appare il favorito, per la litigiosità della destra che ha fatto saltare un’infinità di amministrazioni per il gioco di potere. Al prossimo sindaco di Pontinia consiglierei di rendere più efficiente la macchina amministrativa, di ridurre le spese a carico delle famiglie aumentando la raccolta differenziata e tornare alla gestione pubblica dell’acqua.
La scorsa settimana a Sabaudia sono andati tutti a casa prima della scadenza naturale del mandato elettorale per la sfiducia al sindaco. Lucci e i suoi fedelissimi, in buona sostanza, hanno dichiarato che la sfiducia è stata orchestrata dal partito del cemento. Insomma, secondo loro l’amministrazione Lucci sarebbe stata fatta cadere perché ostacolava un’urbanistica sfrontata. Qual è la sua opinione?
La sfiducia al sindaco Lucci nasce dalla litigiosità della destra che lo aveva già sfiduciato nella precedente amministrazione. Sabaudia è oggetto di grandi interessi economici anche romani e fino a quando non si raggiunge il giusto equilibrio tra le necessità dei veri residenti e gli appetiti esterni non si potrà amministrare. Anche Sabaudia, come per Latina, soffre di questioni urbanistiche controverse ormai decennali. L’urbanistica dovrebbe essere la somma e il risultato dell’economia e della situazione sociale attuale, altrimenti si corre il rischio, chi amministrerà, di farlo per una parte economica contro le altre.