“L’edilizia è un settore che deve tornare ad essere motore dell’economia del nostro Paese. Non posso che concordare con quanto emerso durante la convention sugli ‘stati generali dell’edilizia della provincia di Latina’ organizzato dall’Ance Latina (Associazione Nazionale Costruttori Edili della provincia di Latina), insieme alle varie sigle sindacali del settore”. E’ quanto dichiara in una nota Alessandro Calvi, candidato per Forza Italia alla Camera dei deputati. Il consigliere comunale di Latina afferma che “la crisi del settore edilizio porta con sé dei numeri impressionanti”.
“Numeri che non possono lasciare indifferente – prosegue Calvi – la politica e le istituzioni che hanno il dovere di mettere in campo tutte le azioni indispensabili al rilancio di un settore economico fondamentale, per numero di imprese, di addetti e indotto, per l’intero Paese. L’obiettivo è far convergere, senza distinzioni e steccati inutili, investimenti che possano tradursi subito in cantieri. Solo così riporteremo il comparto delle costruzioni ai livelli produttivi e occupazionali pre crisi. Negli interventi che si sono succeduti, parlando con gli imprenditori presenti, è impossibile non recepire il grido di dolore che con prepotenza si leva da chi ogni giorno tra mille sacrifici cerca di non soccombere alla crisi. Parlare di edilizia non significa parlare, come molti strumentalmente vorrebbero, parlare di speculazioni o di distruzione del territorio. Ma significa crescita, occupazione, sviluppo nel rispetto dell’ambiente che ci circonda. Come fare? Il patrimonio edilizio italiano inizia ad essere datato e anche poco sicuro. Le normative hanno imposto una qualità maggiore al costruito e quindi tutte quelle abitazioni costruite tra gli anni ’60 e 80 devono essere messe a norma a partire dagli edifici pubblici. Snellimento delle pratiche burocratiche e riduzione dei tempi di rilascio autorizzazioni a costruire e o ristrutturare, impensabile che uffici degli enti locali, già fortemente sottodimensionati debbano espletare pratiche autorizzative imposte dalla burocrazia che fanno perdere dei mesi prima di posare il primo mattone. Certezza dei pagamenti, ed anche qui il pubblico ha una forte responsabilità, troppo spesso insolvente nei confronti di aziende che si sobbarcano da sole tutto l’onere per poi aspettare dei mesi, a volte anche degli anni per essere ripagati degli interventi edili svolti. E poi in ultimo, ma non nelle priorità, uno slancio nelle opere pubbliche, a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale. A partire, ovviamente, dalla realizzazione della Roma – Latina e bretella della Cisterna Valmontone”.
“Questi interventi – afferma il candidato alla Camera Calvi – devono essere posti al di fuori del famigerato patto di stabilità, perché è impensabile che se un ente locale ha la capacità di spendere e aprire cantieri per opere pubbliche, non può farlo perché un ‘lacciuolo’ amministrativo lo impedisce. Sono molteplici le azioni da poter mettere in campo per ridare vigore al settore edile, molte di queste sono contemplate nel programma elettorale del centrodestra, azioni volute fortemente da Forza Italia che ne rimane principale protagonista. Se piano Marshall deve essere piano Marshall sia!”