Fa discutere la sentenza del Tar che ha annullato il provvedimento del Comune di Sabaudia, del 15 febbraio 2016, che revocava i permessi a costruire, rilasciati una decina di anni addietro, del compendio immobiliare di via Biancamano, disponendo l’acquisizione dei beni a patrimonio comunale.
Un terremoto. Apriti cielo per i proprietari degli immobili che certo non sono rimasti a guardare. Durante la fase istruttoria del Comune, messa in atto dopo una sentenza penale della Cassazione, il costruttore aveva subito adito le vie legali per un’azione risarcitoria di 5 milioni di euro. Ciononostante l’amministrazione comunale aveva prodotto il provvedimento amministrativo conseguente al pronunciamento della III sezione della Suprema Corte che aveva dichiarato l’edificazione in violazione al Piano regolatore generale stante l’assenza di vocazione edificatoria di una parte dell’area, diversamente destinata a verde pubblico e viabilità. Provvedimento amministrativo che è stato impugnato al Tar e che il collegio presieduto da Carlo Taglianti ha annullato con propria sentenza dando così ragione al privato.
Al di là di quelle che possono essere le ragioni “tecniche” delle motivazioni della sentenza amministrativa – che il Comune di Sabaudia potrebbe impugnare al Consiglio di Stato, non fosse altro per sottolineare qualche dubbia formulazione (come la citazione di un’assoluzione con formula piena – perché il fatto non sussiste – quando invece il ricorrente in Cassazione chiedeva assoluzione a fronte della dichiarata prescrizione del reato pronunciata dalla Corte d’appello) – il caso di via Biancamano fa discutere e non poco.
Se il Comune di Sabaudia ha sbagliato nell’annullare i permessi a costruire dichiarati illegittimi da una sentenza penale della Cassazione (come ha sostenuto il Tribunale amministrativo) ci si chiede allora come mai a Sperlonga soltanto il mese scorso sono scattate le manette (operazione Tiberio) attorno ai polsi di quei funzionari comunali che avrebbero omesso di produrre atti amministrativi di ripristino dello stato dei luoghi conseguenti alla sentenza della Corte d’Appello sugli abusi edilizi realizzati presso l’hotel di famiglia del sindaco Armando Cusani, arrestato anche lui.
In entrambi le situazioni si tratta di permessi a costruire illegittimi. Quando la giustizia penale fa il suo corso e conferma l’errata edificazione, le amministrazioni comunali cosa devono fare per non incorrere in ipotesi che spaziano dall’eccesso di potere, è il caso di Sabaudia, alla corruzione, è il caso di Sperlonga?