La minaccia di chiudere le porte di Rida Ambiente ha sortito il suo effetto. Fabio Altissimi, amministratore unico della società che gestisce l’impianto apriliano, ieri si era detto costretto a chiudere per “mancanza di discariche presso cui conferire i rifiuti trattati”. Un’emergenza che avrebbe riguardato oltre 50 Comuni ma che oggi è stata già scongiurata per un’intesa con la Regione Lazio. E’ Altissimi che ne dà notizia, poiché ha ricevuto garanzia dall’assessore all’Ambiente Mauro Buschini avendo individuato “un percorso che, se le attese saranno confermate nella settimana entrante, dovrebbe avviare una più adeguata programmazione delle discariche laziali, in attesa del nuovo piano regionale”.
“Abbiamo rappresentato il rischio derivante da un contesto regionale di impianti di discarica spesso vetusti e del tutto inadeguati agli standard europei – spiega Altissimi in una nota -, come la cronaca anche giudiziaria di questi anni ha evidenziato fin troppo bene. L’assessore ha ritenuto appropriato in questa fase lo strumento dell’accordo interregionale in modo da superare, in attesa della nuova pianificazione di settore, le attuali carenze del sistema delle discariche laziali e le conseguenze che da queste potrebbero derivare per l’ambiente e la salute pubblica. Abbiamo quindi immediatamente comunicato a tutti i Comuni – che ringraziamo per la fiducia accordataci e che destinano i propri rifiuti urbani indifferenziati al dovuto trattamento biologico-meccanico prescritto dalla normativa europea e nazionale – la possibilità di conferire i loro rifiuti urbani indifferenziati già da domani, in modo da assicurare continuità al servizio di trattamento e recupero con produzione di combustibile solido secondario destinato al recupero energetico”.
“In base agli impegni assunti dalla Regione Lazio – ha concluso Altissimi -, i conferimenti dei Comuni potranno proseguire fino al 28 ottobre. Per il periodo successivo a tale data, anche in vista della prossima ispezione della Commissione europea, dovremo dunque attendere la programmazione che la Regione Lazio intenderà disporre riguardo alle discariche laziali nonché gli esiti dell’auspicato accordo interregionale”.
L’imprenditore, come è noto, vuole realizzare una propria discarica di un milione e 250mila metri cubi a La Gogna, alla periferia di Aprilia, in cui conferire gli scarti dei rifiuti differenziati. Il progetto è in attesa di conferenza di servizi che avrà luogo il 3 novembre prossimo e il parere della Regione sarà determinante. La minaccia di chiudere Rida ai Comuni per assenza di discariche ha funzionato in meno di 24 ore.
Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco di Latina Damiano Coletta che oltre a riferire dell’intesa tra Regione e Rida ha affermato che la problematica sollevata da Altissimi “rientra comunque in un quadro di sistematica emergenza che deve trovare soluzione definitiva attraverso la raccolta differenziata, prevista per legge al 65% già dalla fine dell’anno 2012”.
“L’Amministrazione – ha dichiarato Coletta – ribadisce la necessità di una programmazione a livello intercomunale e regionale che dia certezza anche rispetto alla possibilità di smaltimenti attraverso impianti di proprietà pubblica. Il perdurare di smaltimenti attraverso discariche, termoinceneritori e impianti di trattamento meccanico-biologico ripropone infatti una situazione dove enti pubblici devono necessariamente stare alle condizioni imposte da società private che, per definizione, devono fare i loro profitti attraverso lo smaltimento dei rifiuti. L’Amministrazione comunale auspica che questa ennesima emergenza ponga tutti gli enti pubblici, Regione Lazio inclusa, in un’ottica di risoluzione definitiva dell’intera questione anche attraverso politiche di riduzione dei rifiuti prodotti”.
Intanto oggi pomeriggio ad Aprilia si è riunito l’Osservatorio dei rifiuti. La commissione ha deciso che Ornella Pistolesi e Massimo Piras, il prossimo 3 novembre, saranno a capo della delegazione per la Conferenza dei servizi relativa alla discarica di la Gogna, contro cui non solo il Comune ma anche i Comitato hanno presentato delle osservazioni. Secondo l’organo consultivo, il piano della Paguro sarebbe ancora incompleto dal punto di vista della documentazione presentata.