La società Paguro, riconducibile all’imprenditore Fabio Altissimi, amministratore unico della Rida Ambiente di Aprilia, si è aggiudicata questa mattina all’asta fallimentare della Latina Ambiente il 51% di partecipazione della Ecoambiente. Il prezzo base della partecipazione della società fallita era fissato a 1.972.925 euro. La Paguro si è aggiudicata le quote a due milioni e mezzo di euro. Si aprono ora nuovi scenari sul futuro della discarica di Borgo Montello, gestita dalla Ecoambiente.
L’aggiudicazione di oggi è provvisoria, in attesa delle verifiche e del saldo dell’importo già in parte depositato presso la cancelleria del Tribunale. E non solo. Il socio privato di Ecoambiente in questo lasso di tempo potrebbe ancora esercitare il diritto di prelazione equiparando l’offerta presentata da Paguro. Dunque, nulla di definitivo.
L’aggiudicatario definitivo sarà chiamato, come disposto dal giudice delegato Paolo Cima, a controgarantire mediante cobbligazione con il socio privato il rilascio, la sostituzione, ovvero l’integrazione di polizze fideiussorie previste dalla vigente normativa ambientale a garanzia delle attività di bonifica, gestione operativa e di post gestione della discarica per l’ammontare complessivo di 17.961.331 euro, salvo errori e omissioni.
Nella perizia redatta dallo studio associato Alaia per la stima del valore economico del 100% della Ecoambiente e quindi del 51% finito all’asta fallimentare si è tenuto anche conto della valutazione aziendale attraverso la valorizzazione di due “importanti asset che coincidono con due aree di business appartenenti allo stesso settore: gestione invasi e gestione polo impiantistico”. Per quanto riguarda la gestione degli invasi, la perizia evidenzia la valorizzazione degli invasi esistenti e il suo potenziale “inteso come prossima concessione dell’autorizzazione alla sopraelevazione di 400mila metri cubi sul lotto B e la futura probabile concessione di un ulteriore milione di metri cubi di un nuovo invaso denominato lotto C”. Per quanto riguarda il secondo asset, la perizia sottolinea l’importanza “dell’autorizzazione già in essere che consente alla Ecoambiente di realizzare un polo impiantistico composito di un impianto di trattamento biologico e un impianto per la valorizzazione della frazione organica raccolta in modo differenziato per la produzione di compost di qualità”. Insomma, altro che discarica chiusa e avvio del post mortem!