E’ di ieri la notizia relativa all’aggiudicazione da parte della Paguro del 51% di Ecoambiente, la società titolare di una delle due discariche di Borgo Montello. Si tratta però di un’aggiudicazione provvisoria: la Paguro, che per la partecipazione della fallita Latina Ambiente, è pronta a sborsare due milioni e mezzo di euro, dovrà attendere dieci giorni per capire se l’affare andrà a buonfine perché è possibile che in questi dieci giorni il socio privato di Ecoambiente eserciti il diritto di prelazione. Chi è il socio privato? EcoLatina Impianti, un’altra società fatta di altre società riconducibili a nomi stranoti nel settore rifiuti.
“Nonostante l’interdittiva antimafia che colpisce i soci che formano la realtà privata che detiene il 49% di Ecoambiente – commenta Fabio Altissimi, amministratore de’apriliana Rida Ambiente (società controllante la Paguro) -, dovremo aspettare fino al 26 marzo per capire se lo stesso socio di minoranza provvederà a comprare le quote per due milioni e mezzo di euro avendo diritto di prelazione. Se in teoria infatti un privato colpito da interdittiva antimafia non può fare accordi con la pubblica amministrazione e gestire soldi pubblici, nonostante la discarica in questione sia regolamentata da una tariffa regionale e rappresenti un servizio pubblico, è possibile che il privato che detiene la minoranza delle quote nomini una terza persona che si prodigherà per acquistare il 51% delle quote approfittando del diritto di prelazione” .
“Non ci sorprenderemmo – conclude Altissimi – se ciò accadesse, perché quest’acquisizione potrebbe alterare un equilibrio imprenditoriale e politico che ha caratterizzato il sistema dei rifiuti regionale negli ultimi 50 anni. Troviamo singolare che permanga un diritto di prelazione su una discarica regolamentata dalla Regione Lazio da parte di un privato colpito da interdittiva antimafia, ma queste sono le regole e le rispettiamo, rimanendo per ora alla finestra a osservare cosa accadrà”.