Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina è intervenuta riguardo l’ultima legge di bilancio nella quale si parla del dimensionamento scolastico. Un dimensionamento che porterà a livello nazionale un taglio di 874 autonomie scolastiche, con una riduzione di spesa di circa 4 miliardi di euro.
Nel Lazio, nei prossimi due anni, potrebbero essere 37 gli istituti scolastici a scomparire, la situazione appare abbastanza grigia anche in provincia dove sono a rischio fusione tutti gli istituti al di sotto dei 600 alunni. Per esempio, all’Einaudi-Mattei, all’istituto agrario San Benedetto o ad altre scuole superiori che hanno già perso diversi iscritti a causa della denatalità e della dispersione scolastica, fenomeni che saranno in aumento nei prossimi anni.
“In provincia di Latina – sottolinea Giovannini – sono a rischio fusione tutti gli istituti al di sotto dei 600 alunni. Penso, per esempio, all’Einaudi-Mattei, all’istituto agrario San Benedetto o ad altre scuole superiori che hanno già perso diversi iscritti a causa della denatalità e della dispersione scolastica, fenomeni che saranno in aumento nei prossimi anni”.
“La drastica riduzione del numero di scuole voluta dal Governo – continua la segretaria del sindacato pontino – comporta un taglio di tutto il personale, a cominciare dai dirigenti scolastici. Ciò avrà una ricaduta pesante sulla qualità dell’offerta formativa e, in generale, sull’efficacia pedagogica del lavoro degli insegnanti e sul benessere degli studenti. Soprattutto non risolverà l’annoso problema delle classi pollaio: anche nella nostra provincia tanti alunni continueranno ad avere tra i 27 e 31 compagni di classe. Ci auguriamo che la Provincia non sia così solerte nell’ottemperare quanto previsto dalla Legge di Bilancio e dalle direttive europee e che consideri la realtà territoriale senza imporre fusioni tra istituti, da cui deriverebbero i tagli agli organici e l’accorpamento delle classi”.
La Gilda si dice pronta a intervenire nelle prossime riunioni in Provincia per salvaguardare in particolare la specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani e nelle isole, dove il calo di iscrizioni e il tasso di abbandono scolastico sono già allarmanti. “Denunceremo le criticità anche attraverso lo strumento delle interrogazioni parlamentari – annuncia Giovannini – affinché sul nostro territorio non ci siano fusioni né la creazione di nuove mega scuole. Sarà importante mantenere lo status quo perché, per effetto degli accorpamenti e dei tagli operati negli anni con il dimensionamento della rete scolastica, la nostra provincia non ha più direzioni didattiche autonome né istituti superiori autonomi. Latina ha già dato”.