A proposito di rifiuti all’ombra di Pisco Montano: un avviso del Comune di Terracina invita i cittadini a diffidare dei dati forniti sulla differenziata. “Da qualche tempo – si legge nell’avviso pubblicato sul sito dell’ente il 3 febbraio scorso – su alcuni social network, e nello specifico attraverso particolari profili facebook che si interessano delle vicende della città di Terracina, vengono pubblicati dati e commenti inerenti la raccolta differenziata ‘porta a porta’ dei rifiuti. In quasi tutte le corrispondenze poste all’attenzione dei cittadini terracinesi attraverso questi media, sono riportati dati che non s’interfacciano con quelli ufficiali in possesso del Comune di Terracina e resi pubblici attraverso il sito internet comune.terracina.lt.it. Nella sezione Amministrazione Trasparente – Informazioni Ambientali, infatti, sono regolarmente pubblicati i dati ufficiali della produzione, raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ma anche di altre utili notizie per i cittadini che hanno interesse nell’approfondire la delicata e importante materia. Per questa ragione si precisa che la diffusione di notizie non certificate dalla citazione della fonte ufficiale ‘Comune di Terracina’, sono da ritenersi destituite da ogni fondamento di autenticità”.
Tabella incomprensibile e piena di errori
Ebbene, il Wwf Litorale Laziale – Gruppo attivo Litorale Pontino, probabilmente perché chiamato in causa per un precedente intervento sulla raccolta differenziata, ha provato ad effettuare il percorso indicato dal Comune per leggere i dati ufficiali. Con sorpresa, gli ambientalisti hanno rilevato che la “strada” dell’amministrazione trasparente – informazioni ambientali finisce con una tabella giudicata incomprensibile. “Questa tabella – si legge sul sito Gruppo Attivo Litorale Pontino – non informa il cittadino bensì lo confonde. A parte la grammatica, i dati non sono di facile lettura in quanto sono stati utilizzati i codici Cer per individuare le tipologie dei rifiuti e questo è obbligatorio per la compilazione dei formulari che li accompagnano a destinazione. I cittadini, però, giorno per giorno utilizzano cassonetti individuati con nomi (plastica e metalli, carta e cartone, vetro, organico, indifferenziato) ai quali andrebbero aggiunti gli ingombranti, i rifiuti da costruzione e demolizione, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e i rifiuti pericolosi, quindi per loro i dati andrebbero sintetizzati in queste categorie anche mettendo insieme materiali simili ma di origine diverse (esempio: rifiuti biodegradabili di cucine e mense+rifiuti biodegradabili+altri rifiuti biodegradabili,…). Analizzando i numeri, poi, si notano vistosi errori dovuti presumibilmente ad un operatore distratto o poco esperto nella costruzione di un foglio excel. Se sommiamo tutti i totali di riga salta all’occhio una discrepanza macroscopica con la somma dei totali di colonna, la differenza supera le 1500 tonnellate. Come giustificare questa differenza?”
Il sospetto di un ritocco ad hoc
“I totali di colonna della produzione dei dodici mesi – attacca il Wwf – divisi tra rifiuti differenziati e indifferenziati sono tutti precisi ad eccezione di gennaio dove quelli differenziati hanno avuto un ritocco aggiuntivo di circa 70 tonnellate. Giusto quel tanto per raggiungere in cifra tonda la percentuale del 60% di raccolta differenziata su base annua? ‘A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina’, usava dire un noto politico. In conclusione, l’invito apparso sul sito del comune a documentarsi soltanto con i dati ufficiali in esso presenti questa volta almeno pare avventato”.