Una scritta dal contenuto inquietante è stata fatta trovare, questa mattina, accanto al portone di casa dell’abitazione dell’ingegnere Benito Di Fazio, consigliere comunale di minoranza a Sperlonga. Ad accorgersene lui stesso quando, alle 9 in punto, è uscito per andare in Comune: sulla parete accanto all’ingresso dell’abitazione la scritta “Di Fazio, infame, schifoso”. La brutta sorpresa gli ha fatto cambiare strada. Immediatamente si è recato presso la stazione dei carabinieri, diretta dal maresciallo Salvatore Capasso, a sporgere denuncia.
La denuncia
Di Fazio, consigliere “scomodo”, da anni promuove battaglie per la legalità scontrandosi contro i poteri forti che devastano il territorio. Quella scritta di colore nero, fatta con vernice spray, sarebbe secondo lui riconducibile alla sua ultima iniziativa a contrasto dell’abusivismo edilizio “eccellente”. Di Fazio sporge denuncia contro ignoti, aggiungendo tuttavia il suo sospetto che dà all’offesa ricevuta il sapore di un’intimidazione collocando temporalmente la scritta dopo la richiesta in Regione della nomina di un commissario per le inadempienze del Comune relativamente all’albergo Grotta di Tiberio. La storia è quella del cosiddetto hotel Cusani, dal nome dell’ex sindaco di Sperlonga comproprietario della rinomata struttura turistico ricettiva finita sotto sequestro a seguito di due permessi a costruire ritenuti illegittimi anche fino in Cassazione. Un complesso da confiscare e da acquisire a patrimonio pubblico. E invece al Comune di Sperlonga non si muove una paglia. Ma al consigliere “scomodo” non basta circoscrivere la scritta a questo ambito. Il suo pensiero scorre a ritroso e si ferma alla scorsa settimana quando, oltre alla diffida in Regione, denuncia un funzionario comunale (anche lui implicato i questa vicenda) per un’altra questione. Il clima è teso in paese, mentre Di Fazio appare sui giornali. Ecco, è questo che riferisce all’Arma. Partono le indagini.
Le indagini
In via Torre di Nibbio a Sperlonga, dove abita in consigliere di opposizione, si reca subito una pattuglia per il sopralluogo. La scritta viene fotografata e si spera nell’acquisizione di immagini legate ai sistemi di videosorveglianza. Ma in questo caso la tecnologia non aiuta. In zona non ci sono telecamere neanche a pagarle. Un elemento che scoraggia le investigazioni e che pone l’indagine in salita. Si spera nell’aiuto di qualcuno che, animato di senso civico, possa riferire sull’andirivieni della notte scorsa nel vicolo del centro storico della bella Sperlonga.