Destagionalizzazione beffa: operatori della Marina di Latina abbandonano la chat WhatsApp voluta dalla consigliera Maria Grazia Ciolfi per condividere le politiche del lungomare. Un messaggio chiaro, di disapprovazione e soprattutto di delusione per aver creduto nel metodo della partecipazione che è apparso tradito.
E’ accaduto l’altro ieri durante il Consiglio comunale nel momento in cui la consigliera di Lbc, con mandato per la Marina, ha presentato ed illustrato l’emendamento alla deliberazione oggetto di discussione, nata per recepire l’opportunità data dalla legge finanziare di non smontare le strutture in inverno fino al 2020 e finita per obbligare gli operatori a restare aperti sette giorni su sette anche con cattivo tempo, qualora intendessero mantenere in piedi le strutture oltre la stagione balneare. Se non smonti resti aperto sempre.
L’emendamento firmato da alcuni consiglieri di Lbc, compresa la consigliera Ciolfi, poi approvato dalla sola maggioranza insieme alla deliberazione, ha rimosso la possibilità di turnazione delle attività del lungomare durante i mesi invernali nella fase transitoria, in vista dell’approvazione del nuovo Piano di utilizzazione degli arenili, il cosiddetto Pua.
Ciolfi ha spiegato in aula che la specifica della turnazione, che si andava ad eliminare con l’emendamento, sarebbe stata superata dal Pua, Pua che la consigliera Celina Mattei, presidente della commissione Governo del territorio, ha detto che essere in dirittura di arrivo. A breve la presentazione in commissione e poi a settembre l’adozione. Ma lo strumento va in Regione e poi torna in Consiglio comunale. Gli operatori lo sanno e hanno anche imparato a conoscere la tempistica della pubblica amministrazione.
Oggi è Massimo Perin, presidente associazione “Mare di Latina”, a spiegare le ragioni dell’insoddisfazione della delibera approvata l’altro ieri a maggioranza: “La delibera approvata in Consiglio comunale – afferma – non ci consentirà affatto di destagionalizzare”.
Ed ecco che Perin accenna alla questione della partecipazione e della condivisione: “La prima bozza che avevamo visto nelle commissioni a cui avevamo partecipato non ci piaceva – spiega -, ma eravamo anche disposti ad accettarla, per metterci noi stessi alla prova. Ma quella approvata in Consiglio comunale è un’autentica beffa”.
Per Perin e l’associazione che rappresenta “con l’emendamento voluto da Lbc è stata eliminata la possibilità di turnazione tra stabilimenti e la facoltà di aprire solo nei fine settimana e nei giorni festivi, ad eccezione dei periodi di maltempo. Modificando questo aspetto, a noi operatori del lungomare viene chiesto di essere sempre aperti, sette giorni a settimana, nei giorni feriali, anche con il maltempo: un rischio imprenditoriale e uno sforzo economico eccessivo, soprattutto in termini di personale e forza lavoro, difficile da sopportare, con le strutture che attualmente abbiamo a disposizione”.
“La delibera così come approvata infatti – precisa meglio il presidente del sodalizio – può essere applicata solo per pochi stabilimenti, quelli che attualmente dispongono già di strutture coperte adibite a ristoranti, e già operativi tutto l’anno. Per tutti gli altri invece è semplicemente inapplicabile”.
“Senza un Piano di utilizzazione degli arenili (il nuovo Pua in fase conclusiva di elaborazione, ndr) che ci consenta opere migliorative e di copertura efficaci, con l’incubo erosione che minaccia le nostre strutture già precarie, non possiamo garantire nessun tipo di apertura, tantomeno tutti i giorni compresi i feriali”, afferma Perin.
“Ci saremmo aspettati altro – conclude -, ci saremmo aspettati maggiore ascolto da parte dell’amministrazione comunale. La destagionalizzazione così come concepita non è affatto un’opportunità ma un obbligo a cui non possiamo adempiere”.