I gatti dell’isola di Palmarona godono di ottima salute e nessun animale sarebbe morto in seguito all’avvio del progetto Life PonDerat, concepito per liberare l’isola dalla presenza del ratto nero, una specie pericolosa non solo per il rischio di malattie che potrebbe trasmettere all’uomo, ma che mette a rischio la sopravvivenza delle berte, un uccello marino caratteristico della fauna della zona.
A smentire le voci sugli effetti collaterali del programma di derattizzazione, che avrebbe messo a rischio la sopravvivenza di cani e gatti presenti a Palmarola, il Comune di Ponza, impegnato ora a contrastare una situazione gravissima emersa nei giorni scorsi. Qualcuno, incurante del pericolo a cui ha esposto la fauna locale, ha aperto le gabbie che contenevano il veleno per topi e che qualche tempo fa erano state lanciate sull’isola dagli elecotteri per contrastare la diffusione del ratto nero. I responsabili del progetto sono certi che dietro questo scempio non possa che nascondersi la mano dell’uomo, di qualcuno che pare avere tutta l’intenzione di mettere i bastoni tra le ruote al Comune. Le gabbie infatti sono state trovate aperte e la sostanza velenosa esposta all’esterno delle trappole. Un reato che non può essere stato commesso da chi frequenta e ama recarsi sull’isola per una passeggiata nel fine settimana, ma il Comune esclude categoricamente che le trappole, realizzate con materiale biodegradabile, bambù e circondate da uno strato di cartone, dunque sicure, possano essersi aperte da sole dopo aver toccato il suolo o che siano state avvicinate da altri animali. “Qualcuno vuole sabotare il progetto – spiega il Comune di Ponza – che riguarda la sola isola di Palmarola, dove abbiano notato una drastica riduzione di berte, delle cui uova si nutre il ratto nero, pericoloso per la salute dei turisti. Si tratta di un fatto gravissimo, un reato che non può essere stato commesso dagli isolani, che raggiungono l’isola nel fine settimana accompagnati dai propri cani. Tuttavia le trappole sono concepite in modo tale da garantire il consumo del veleno per i soli topi: non sono pericolose per i gabbiani e per il falco pellegrino ma per le sole lumache e possono essere aperte in quel modo solo dall’uomo”. Qualcuno insomma, forse perseguendo un’ideologia animalista radicale, forse per altri motivi, ha deciso di ostacolare il Comune, ma così facendo, oltre a commettere un reato perseguibile dalla legge, ha esposto a pericoli tutta la fauna dell’isola. Nell’impossibilità per le cattive condizioni meteo di raggiungere l’isola di Palmarola, il comune ha comunque provveduto a verificare lo stato di salute degli animali senza riscontrare al momento alcuna criticità. “Non solo la veterinaria presente sull’isola ci ha informati che i gatti stanno bene – precisano i referenti del Comune di Ponza – ma le fototrappole installate in prossimità dei recinti delle capre hanno inquadrato diversi gatti che si aggiravano in zona. Non si tratta di una colonia felina, ma dei gatti che vivono sull’isola, felini che ad oggi godono di buna salute. A Zannone inoltre il piano di derattizzazione è stato portato avanii con successo fino al 2010. Non sono stati pianificati altri interventi per il semplice fatto che il ratto nero è stato debellato e le berte, quasi estinte a Palmarola, lì sono in fase di ripopolamento”. Nonostante le rassicurazioni, il Comune è alle prese con un problema molto grave ed è al lavoro con gli organi competenti per individuare gli autori di quello che definisce uno scempio ambientale.