“Sono pronta ad indossare la fascia e ad occupare la Regione”. Eleonora Della Penna, presidente della Provincia di Latina, non scherza su un tema così delicato, qual è quello dell’ambiente, dei rifiuti e delle discariche. E neanche i consiglieri di via Costa che oggi hanno approvato, all’unanimità, la delibera che respinge con forza l’atto della giunta regionale del Lazio numero 199 del 2016 che sottrae alla procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica) il piano dei rifiuti regionale, azzerando gli ambiti provinciali. In altre parole, ha denunciato il Consiglio provinciale di Latina, la Regione vuole creare una norma che consenta di scaricare sul territorio pontino i rifiuti di Roma senza che gli enti locali possano metterci becco.
La delibera della giunta di Nicola Zingaretti è stata acquisita agli atti della Provincia il 7 ottobre 2016 sotto forma di “interpellanza” all’ufficio preposto, il settore ambiente di cui è responsabile Nicoletta Valle. Al dirigente della Provincia non ha perso tempo e oltre ad informare l’amministrazione dei rischi incombenti ha preso carta e penna per rispedire al mittente le sue osservazioni in merito. Un atto inaccettabile da un punto di vista amministrativo, per la dottoressa Valle, perché in contrasto con la normativa vigente che stabilisce in modo inequivocabile che competono alle province le funzioni amministrative concernenti la programmazione e l’organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti e la localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti. Una competenza pienamente assolta con delibera provinciale del 30 settembre scorso con la quale l’amministrazione di via Costa ha provveduto – unica Provincia del Lazio – ad approvare il proprio piano dei rifiuti commisurato ai propri confini e puntando all’autonomia attraverso la raccolta differenziata e senza ricorrere all’ampliamento delle discariche. Già, le discariche. Perché questo è il punto, perché questo è il nodo di questa vicenda “tenuta nascosta” dalla politica regionale, come hanno sottolineato anche i consiglieri del Partito democratico. La delibera della giunta regionale numero 199 del 2016, nello specifico per la Provincia di Latina, prevede ampliamenti delle due discariche di Borgo Montello, “omettendo di valutare l’oggettiva impossibilità di eseguire gli stessi, considerato che il sito è interamente gravato da un procedimento di bonifica, afferente alle falde sottese al medesimo, oltre ad essere oggetto di procedimenti giudiziari, posti anche all’attenzione della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti”. L’atto della giunta di Zingaretti “non considera le difficoltà segnalate dai gestori dei Tmb e Tm nel collocare Cdr/Crr negli impianti di termovalorizzazione”. Insomma una delibera da stroncare sul nascere prima che il Consiglio regionale la legiferi.
Il Consiglio provinciale, nelle sue diverse componenti, ha agito in maniera granitica e trasversale. Senza peli sulla lingua, i consiglieri del Partito democratico, hanno espresso delusione per questo atto prodotto dalla giunta regionale del loro stesso partito politico, confidando tuttavia nell’assessore all’ambiente Mauro Buschini e nel consigliere regionale pontino Enrico Forte che ha già fatto quadrato attorno alla posizione dei consiglieri provinciali del Pd. “Personalmente fatico a comprendere tutto ciò – ha detto in dem Sandro Bartolomeo, sindaco di Formia che tanto si è speso per la stesura del piano provinciale dei rifiuti -, la Regione si ricorda di Latina solo quando c’è da imporre qualche presenza nei consigli di amministrazione”. “All’inizio di fronte dall’assenza del nostro presidente Zingaretti ero arrabbiato, ora sono profondamente deluso – ha detto Eligio Tombolillo, capogruppo del Pd in Provincia nonché già sindaco di Pontinia per due decenni -. La Regione Lazio attualmente è diventata un comitato di pietra, insensibile al nostro territorio”. E per chi conosce Tombolillo e la sua lunga militanza politica sa anche come sono sofferte le sue parole. Sono parole di fuoco anche quelle del democratico apriliano Vincenzo Giovannini, già promotore di iniziative contro la discarica di La Gogna a servizio della Rida Ambiente, che ha definito un Ato regionale unico per i rifiuti una vera sciagura. Il sindaco di Fondi che con il Pd non ha nulla a che vedere, il consigliere Salvatore De Meo di Forza Italia, ha trovato assurdo che la Regione su un tema così delicato voglia abolire la procedura Vas quando tutto ciò che arriva dai Comuni si attiva la stessa. De Meo ha anche affermato che la delibera-trabocchetto in realtà viaggia a braccetto con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato il 5 ottobre scorso, sulla Gazzetta Ufficiale, che prevede per il Lazio la realizzazione di un nuovo impianto di incenerimento, oltre alla riapertura del sito di Malagrotta.
La delibera approvata questa sera dal Consiglio provinciale, anche se non richiesta dalla nota della Regione comunicata all’ufficio competente, vuole essere un atto chiaro e inequivocabile sul fatto che la Provincia di Latina non ha alcuna intenzione di lasciarsi asfaltare dalla Regione. In questo senso si sono espressi anche il consigliere Antonio Bafundi e il vice presidente della Provincia Giovanni Bernasconi.
I lavori consiliari sono stati seguiti anche dal sindaco di Latina, Damiano Coletta, e dall’assessore all’Ambiente Roberto Lessio, chiamati ad affrontare nell’assise cittadina di venerdì 11 novembre, su richiesta delle opposizioni, il tema caldo del servizio di igiene urbana e della chiusura del ciclo dei rifiuti. La novità di oggi deve aver spiazzato non poco anche Latina Bene Comune: durante il Consiglio comunale della scorsa settimana, riunitosi per l’approvazione del Dup, il primo cittadino, incalzato dal capogruppo dem Enrico Forte, aveva detto di aver ricevuto dalla Regione garanzie, non scritte, che la discarica di Borgo Montello non sarebbe stata riaperta. Stesse garanzie ricevute a livello provinciale dall’assessore regionale Buschini, subito dopo l’approvazione da parte di via Costa del Piano pontino dei rifiuti… salvo poi scoprire la delibera-trabocchetto.
Resta da capire se il trabocchetto sia stato piazzato con consapevolezza politica o se organizzato in sordina da qualche maestro alla regia dell’alta dirigenza regionale per tendere la mano agli operatori del settore. “Lasciamo che sia Buschini a fornire una risposta”, ha commentato Bartolomeo, annunaciando che la Provincia ha a disposizione dei fondi da utilizzare nella realizzazione di un impianto per il trattamento degli umidi e che la vera sfida sui rifiuti è la differenziata che azzera il fabisogno delle discariche.