Largo Torre dell’Acquedotto. Il buio la fa da padrone, nemmeno le luci dei lampioni e dei negozi restituiscono visibilità e sicurezza. E’ una zona critica ai piedi di uno dei simboli di Latina, il vecchio acquedotto del 1940: “Per noi è un monumento, come lo è per la città, viviamo in questo quartiere da una vita”. A parlare sono i residenti, costituitisi nell’ associazione culturale La Torre, che chiedono il ripristino dell’illuminazione alla base dell’Acquedotto, parte integrante del progetto di recupero completato nel 2009, che aveva valorizzato sia la struttura che il quartiere. Oggi ci sono faretti rotti, senza lampadina e spenti da tempo: “L’illuminazione della torre serviva a compensare quella dei lampioni. Adesso sono rimasti solo quelli a fare luce, poca luce”.
Lo spunto per organizzare un sit-in e far sentire la propria voce arriva da un avviso di lavori alle antenne di telefonia mobile in vetta alla torre. Se le comunicazioni sono essenziali al giorno d’oggi e per i beneficiari, i canoni di affitto dopo vengono installati i ripetitori, i residenti ricordano però che la vivibilità del quartiere lo è ancora di più. Quindi prima le luci dopo le antenne. A rendere più insicura la zona, anche la presenza degli ospiti del dormitorio, che attendono fuori fino alle 20: “Sostano sulle panchine in attesa di poter entrare, non abbiamo nulla contro di loro, ma nel buio non riusciamo nemmeno a vederli in faccia”.
Da aggiungere poi il bivacco e chi, sfrutta l’oscurità per drogarsi: “All’uscita i bambini dell’asilo nido vengono a giocare sulla scala della torre, dove sono state trovate delle siringhe” . Altra questione messa in evidenza, il degrado ai piedi del nuovo acquedotto, realizzato al posto della città nell’ area dello stadio Francioni, che i residenti hanno chiesto di riqualificare: “Abbiamo proposto un parto tematico, delle giostre. Invece di troviamo una ringhiera pericolante, alberi abbattuti e mucchi di terra sparsi”.