Dalla Regione premono per l’individuazione di un sito per lo stoccaggio dei rifiuti. Da tempo è aperta la conferenza dei sindaci per trovare un luogo idoneo. Una lista di posti è già stata stilata, ma la decisione tarda ad arrivare e se non dovesse trovarsi la Regione Lazio deciderebbe autonomamente.
Il presidente della Provincia, Carlo Medici, ha convocato per domani, 24 novembre, un nuovo incontro della conferenza dei sindaci per arrivare al dunque. In questo contesto è intervenuto oggi Gianluca di cocco, di Fratelli d’Italia.
“Quando parecchi mesi fa denunciammo il rischio che tornasse a bussare alle porte di Latina l’incubo discarica, non mi sembra ci furono tante levate di scudi, (escludendo il sempre e da sempre, lodevole lavoro di denuncia di Giorgio Libralato). Silenzio da parte del sindaco e nessuna concreta proposta che prendesse il toro per le corna.
La società che ha rilevato le quote della Ecoambiente srl, ossia la Systema, ricordiamolo, aveva inviato a suo una nota alla Regione Lazio con la quale chiedeva che l’ente decidesse in merito alle autorizzazioni relative ad un ampliamento della discarica e per la realizzazione di un impianto di Cdr.
In caso contrario la Systema avrebbe chiesto indietro i 2,5 milioni di euro investiti per l’acquisto delle quote.
Già questa era la prima dimostrazione di quanto dicevamo negli anni scorsi all’amministrazione Coletta: chi acquistava le quote di Ecoambiente e diventava padrone della discarica di Borgo Montello non lo faceva per piantarci i fiorellini, come pure qualcuno pensava. La scelta di mandare in fallimento la Latina Ambiente da parte dell’amministrazione guidata da Coletta era stata ampiamente criticata.
Oggi non essendo più padrone a casa tua e lo ripeto per scelta politica da parte di LBC, come si può pensare di trovare in dieci giorni un sito idoneo a quanto richiesto dalla regione, onde evitare il rischio di vedere riaperta la discarica a Montello?
Vado poi a ricordare che già, la Systema Ambiente, oltre ad avere un progetto da 9 milioni di euro per realizzare un sito di compostaggio con cui conta di lavorare 30mila tonnellate di rifiuti organici l’anno, non era certo non avesse intenzione di riaprire la discarica.
Intenzione avallata anche dalla Regione Lazio, che nelle linee guida del gennaio 2019 non parla affatto di impianti di trattamento meccanico biologico, Tmb.
Dichiarava, invece, che la provincia di Latina possiede già capacità superiore al necessario in questo senso, evidenziando invece “carenza dal punto di vista delle discariche”, necessarie a fronte del livello molto basso della raccolta differenziata in provincia di Latina e nella Regione Lazio.
Ad oggi che siano arrivati all’ultimatum, andiamo a ricordare ancora i nostri timori espressi anche in un consiglio comunale dell’11 novembre 2016, in cui sindaco e giunta s’impegnavano a impedire qualsiasi forma di riapertura della discarica, ad eccezione della gestione post mortem, benché l’acquisto della quota di Ecoambiente da parte di una società privata da questo punto di vista non sia mai stato rassicurante”.
Di Cocco ha poi continuato con una ipotesi diversa: “Il nodo era e resta quello della chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio di produzione. Per farlo servono impianti.
In linea generale sono convinto che sarebbe stato più utile chiedere la realizzazione un impianto di termovalorizzazione, sul modello di quelli esistenti nel nord Italia e nel nord Europa. Impianti di nuova generazione, in grado di bruciare i rifiuti e produrre energia, che sarebbe stata utile per le attività del territorio. Invece seguiamo l’utopia di una economia circolare in una Regione in cui due delle città maggiori, Roma e Latina, non fanno la raccolta differenziata come si deve e rischiano di arrivare a percentuali accettabili non prima di qualche anno.
Ricordiamo bene, che alla luce della recente intimazione inoltrata appunto venerdì dalla Regione Lazio alla Provincia di Latina che individua nel sito di borgo Montello quello per lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti della provincia, in assenza di una diversa indicazione, che mai avverrà, pur augurandomi un finale diverso, emerge la pochezza dell’amministrazione Coletta e della sua maggioranza. Se ciò dovesse avvenire ed avverrà il controllo della gestione competerà alla Sistema Ambiente”.
“La discarica di Borgo Montello – sostiene ancora Di Cocco – era della Latina Ambiente ma Coletta ha deciso che doveva fallire. Bastava procedere alla riconciliazione dei crediti che questa vantava nei confronti del Comune e non sarebbe fallita. Il Comune pagando 12 milioni di euro avrebbe mantenuto una società che per quanto criticabile con bilancio di 13 milioni di euro raggiungeva una percentuale di raccolta differenziata del 34 per cento quando la Abc non arriva al 25, salvato la discarica e non sarebbe esposto al pagamento degli effettivi debiti vantati dalla società fallita”.