Un tavolo con le associazioni ambientaliste e sistemi di geolocalizzazione nel prossimo futuro del Parco nazionale del Circeo oltre il controllo dei daini. Le proposte di Gaia Animali e Ambiente, Arcamica e di Esri Italia al centro del convegno organizzato ieri a Roma, alla presenza del presidente dell’Ente Parco Antonio Ricciardi.
“Sembra oramai avviarsi verso una conclusione positiva la vicenda che ha visto i daini del Parco Nazionale del Circeo al centro di una imponente campagna mediatica in loro difesa, scatenata dal possibile abbattimento a tutela del delicato ecosistema del Parco”, commenta l’associazione Gaia Animali e Ambiente organizzatrice dell’evento che si è tenuto presso il Palazzo del Seminario. Un momento di confronto costruttivo tra il generale Ricciardi, Piero Vigorelli, ex sindaco di Ponza, il professor Franco Tassi, biologo, Edgar Meyer presidente di Gaia Animali e Ambiente e Susanna Mazzeschi presidente Arcamica. In discussione tutte le possibili alternative a tutela dei daini.
L’intervento iniziale dell’onorevole Carla Ruocco, appena passata dalla Presidenza della Commissione Finanze della Camera alla Presidenza della Commissione d’inchiesta sulle Banche, ha ribadito anche per la politica l’importanza della tutela dell’ambiente e degli animali e l’impegno di tutti alla difesa dell’ecosistema dei Parchi Nazionali italiani adottando quegli strumenti che ne possano conservare la vita e augurando ai presenti di trovare subito soluzioni alternative che evitino l’abbattimento dei daini.
“Sono arrivate decine e decine di richieste all’Ente Parco da parte di altri Enti, Comuni ma anche privati per ottenere l’affido – ha dichiarato il presidente dell’Ente del Circeo Ricciardi -. L’Ispra ha dato parere favorevole a questa soluzione a condizione del rispetto di determinati requisisti richiesti”. “Trovare soluzioni condivise per il sovrappopolamento dei daini con associazioni e cittadini è il nostro scopo primario – ha proseguito Ricciardi – utilizzando le linee guida come strumenti per il rispetto delle norme tecnico-giuridiche a cui fa riferimento l’Ente Parco. Pertanto non si arriverà all’attuazione di quella parte finale del piano che prevedeva come ultima soluzione l’abbattimento di 350 daini ogni anno”.
Vigorelli, il primo a lanciare l’allarme sulla “soluzione” cruenta adottata dal Parco, ha accolto e ritenuto ottimi i contributi emersi dal convegno, auspicando una sinergia futura che possa prevenire le problematiche dell’ecosistema del territorio. E’ arrivata anche la precisazione del professor Tassi che ha spiegato come i daini non siano una specie aliena del territorio italiano, come spesso impropriamente affermato, essendo scientificamente provata la loro presenza sin dal paleolitico e che gli animali debbano essere invece un richiamo ed una attrattiva per il Parco che ha sicuramente sofferto della mancanza naturale di predatori, in particolare il lupo, animale vitale per il contenimento naturale degli erbivori. Partendo da una risoluzione non cruenta di questa problematica ha concluso il professor Tassi “il Parco Nazionale del Circeo, potrebbe divenire il primo ed il miglior Parco italiano ad aver adottato sistemi di prevenzione a medio e lungo termine”.
La Esri Italia, azienda specializzata in soluzioni geospaziali e in sistemi informativi geografici, ha proposto per il futuro di controllare attraverso sistemi di geolocalizzazione gli spostamenti dei daini al fine di gestire la pianificazione del territorio e di interagire con la viabilità.
Edgar Meyer e Susanna Mazzeschi illustrando tutte le varie alternative possibili non cruente al contenimento dei daini, hanno chiesto al presidente Ricciardi l’apertura di un tavolo tecnico permanente con il Parco del Circeo perché anche le associazioni ambientaliste e animaliste possano essere con i loro suggerimenti di aiuto e supporto nella salvaguardia anche futura del prezioso ecosistema del territorio.