E’ nata come Strada Statale Prossedi-Terracina, poi ribattezzata NSA (Nuova Strada Anas) 255 dell’Abbazia di Fossanova e oggi Strada Statale 699 dell’Abbazia di Fossanova, ma per tutti, nella nomenclatura quotidiana è stata da subito la Frosinone-Mare perché rappresenta il corridoio più breve dal capoluogo ciociaro e dal suo interland verso il mare di Terracina. Ma è anche la via del mare per chi parte da Priverno, da Prossedi, da Maenza e pure da Roccagorga. Ovvio intuire che il traffico veicolare che la solca, con la bella stagione aumenta esponenzialmente e in piena estate, nei giorni festivi come il week end appena trascorso (figuriamoci che sarà a Ferragosto), nelle ore serali è facile formarsi un serpentone di vetture di rientro dal suo imbocco sull’Appia poco prima di Terracina, fino alla sua uscita sulla 156 nei pressi della piana di Farneto, con aumento consequenziale dei tempi di percorrenza. Proprio quanto il traffico è al massimo però, è l’unico momento in cui si è al riparo dei tanti autovelox posizionati sul suo percorso, alcuni spietati, alcuni meno. Per rendere l’idea a chi non è pratico, e per un rapido refresh mentale anche per chi la percorre abitualmente così che può stare più attento, l’abbiamo percorsa per compilare una sorta di mappa d’allerta. Ci posizioniamo all’uscita nella piana di Farneto sulla ss 156, tra Prossedi e Maenza e partiamo girando verso destra per andare a mare. Dopo poche decine di metri davanti a noi c’è un cartello a sfondo blu con scritta bianca che ci avvisa di un rilevamento elettronico della velocità. Siamo al chilometro 23 della 156, a destra e a sinistra della strada ci sono un ristorante e un caseificio con lo stesso nome e davanti, su entrambi i lati, due autovelox modello red & speed, alimentati con pannello solare, che controllano la velocità di transito delle auto con limite imposto in quel tratto a 70 chilometri orari come indicato dal segnale. Il comune che ha dato mandato di posizionarli è quello di Priverno. Proseguiamo e imbocchiamo la SS 699 verso Terracina e dopo un paio di chilometri che la stiamo percorrendo, al chilometro 18 misurando la via da Terracina, c’è un autovelox sulla nostra sinistra, che è quello posto lì dal comune di Roccasecca dei Volsci ma ci accorgiamo che è riservato ai veicoli che tornano in direzione opposta ma comunque ci pare bello visibile. Continuiamo il percorso e al chilometri 14,7 vediamo delle telecamere che però sono in alto, sospese sulla carreggiata e notando tra le corsie una striscia continua prima doppia e poi singola e saliscendi nella strada, ci rendiamo conto che questa apparecchiatura serve a controllare eventuali infrazioni al rispetto delle corsie perché un eventuale sorpasso sarebbe assai pericoloso (mentre la percorriamo ne incontriamo ben due di auto intente nella manovra proibita e capiamo il perché del taso di incidenti su questa strada). Continuiamo e quasi a metà percorso, al chilometro 9,1, in pieno rettilineo, appena superati due distributori simmetrici, c’è, segnalato qualche centinaio di metri prima, un autovelox, posizionato dal comune di Sonnino, ben indicato e pronto a sanzionare la direzione di andata a Terracina per chi supera il limite di 90 km/h. E’ stato posizionato qui da qualche anno, arretrato di qualche centinaio di metri rispetto alla posizione originale, subito dopo il cavalcavia. Lì non era ben visibile e quindi poco svolgeva la sua funzione di dissuasore di velocità, ma troppo bene svolgeva quello di imporre contravvenzioni. Alla pioggia di multe è seguita quella di ricorsi e il comune di Sonnino ha deciso di rivederne la posizione. Superato anche questo apparecchio proseguiamo e arriviamo all’uscita dalla via senza ulteriori incontri. Prima di ultimare la passeggiata riosserviamo l’autovelox di Roccasecca, limite di velocità in quel tratto 90 km/h, che in direzione Frosinone è però meno visibile.