La crisi politica di Sabaudia ha assunto i connotati del dramma teatrale “Così è (se vi pare)”. E’ il sindaco Maurizio Lucci a citare Luigi Pirandello. Lo scopo è quello di contrastare la verità di Fratelli d’Italia con la sua e quella del suo cerchio magico che preferisce definire, piuttosto, come consiglieri fedeli e assessori seri che hanno nel cuore la città. “Non recitiamo la parte delle vittime – affermano Lucci e i suoi consiglieri -; le uniche vittime di questo dramma saranno Sabaudia e i suoi cittadini e di questo noi non abbiamo e non avremo responsabilità”.
La congiura al ristorante
E allora eccola la “nuova” verità. La crisi esplosa a gennaio 2016 parte da lontano, dall’”ultima cena”… servita in un noto ristorante in occasione di una riunione dei Fratelli d’Italia avvenuta alla presenza del coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni. Siamo a giugno del 2014 ed è passato appena un anno dall’inizio del mandato elettorale. Nei piatti la congiura: “Mandare a casa l’amministrazione Lucci”. “Bene – commenta il sindaco a margine della sua ricostruzione -, parliamo delle stesse persone che oggi dicono di agire per il bene della città. E’ forse un bene per la città mandare a casa un’amministrazione? Allora mi chiedo: se questo è il loro intento, perché non hanno seguito un diverso percorso politico? Perché sposare un programma elettorale e poi solo dopo un anno rinunciarci?”.
La pianificazione della crisi
La crisi, studiata a tavolino, pianificata nel tempo, per Lucci e i suoi fedelissimi, sarebbe poi confluita in due assurde richieste. E’ luglio 2015: i fratelli avrebbero preteso un sacrificio… forse per un altro assessorato (al sociale). “A settembre 2015 – continua la ricostruzione del sindaco – avevate (si rivolge ai fratelli d’Italia, ndr) chiesto la testa di un consigliere… E ci fermiamo qui. Avremo tempo e modo di spiegare alla città…”
Tutti a casa alla vigilia dell’estate
I consiglieri di Lucci, Vincenzo Avvisati, Marco Bertolissio, Piero Giuliani, Paola Moretto, Giuseppina Volpato e Gabriele Iodice si pongono tante e si aspettano di vare risposte da ciascun esponente di FdI che ha preso parte a questa tormentata amministrazione. In particolare sul loro operato e su il come e il perché di alcuna novità introdotte. “Chiaramente – affermano stizziti – per il bene della città, turistica come lo è Sabaudia, la decisione più saggia per chi la ama è di mandare a casa l’amministrazione all’inizio di maggio, agli albori di una nuova stagione estiva: pensate che possa essere un segnale politico quello di affrettarsi ad avviare eventi per cercare di non buttare via un’intera stagione estiva? Oppure forse è meglio, come ha fatto l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo, dimettersi non pensando alle conseguenze per la città. Ma comunque, a pensarci bene di libri ne abbiamo già letti sin troppi: meglio così”. E in quanto al famoso cerchio magico, i consiglieri di Lucci, concludendo, affermano: “Siamo fieri di esserlo, perché abbiamo sempre operato per il bene della città”.
In Consiglio il 4 maggio per la sfiducia
Così è (se vi pare), l’ultimo atto il 4 maggio. Il sindaco Lucci, l’altra sera nel Consiglio comunale sull’urbanistica ha detto: andrò a casa il 4 maggio (giorno dell’assise con all’ordine del giorno la discussione della mozione di sfiducia). Così è (se vi pare).