Un presidio sotto gli uffici della direzione della Asl di Latina, chiedendo maggiore utilizzo del personale addetto alla sicurezza e la stabilizzazione degli organici per garantire assistenza sanitaria.
Sindacati CGIL, CISL e UIL, e lavoratori si sono dati appuntamento a metà mattinata, in rappresentanza per garantire comunque il servizio.
In ottemperanza al Decreto Legislativo nr. 81 del 2008, chiedono un impegno maggiore di personale addetto alla verifica e controllo dell’adeguatezza delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro.
In piena pandemia, nel comparto sanità, sicurezza significa l’utilizzo certo ed efficace dei DPI (dispositivi di protezione individuale), ovvero mascherine, visiere, guanti e camici. La presenza di materiale non all’altezza, come noto è costato vittime tra il personale sanitario.
Più personale preposto al controllo della qualità del materiale fornito e all’utilizzo corretto dei dispositivi tutelerebbe ulteriormente i lavoratori, già provati da ritmi di lavoro altissimi e straordinari: “Ancora non retribuiti. I salari accessori – continuano i sindacati – del 2020 ancora non sono stati corrisposti. Turni ordinari, poi servizi per tamponi e vaccini. Doppi turni, situazione insostenibile“. Una beffa per chi è stato definito eroe, privo in molti casi di stabilità lavorativa: “Lavoratori precari non possono essere garanzia di tutela per la collettività, occorre una dotazione di organico stabile, assunzioni full time a tempo indeterminato“, concludono Giovanni Salzano segretario provinciale FP CGIL, i delegati Vincenzo D’Auria e Marco Fedele. Sulla stessa lunghezza d’onda la segreteria provinciale UIL FPL, con Giancarlo Ferrara e Ida De Masi.