Coldiretti Lazio chiede alla Regione lo stato di crisi per lo stop alla distribuzione e vendita del latte vaccino per il lockdown.
“I consumi di tutto il canale sono crollati – ha spiegato il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – sia per il latte fresco, che per i formaggi. La filiera ha cercato di sostenere la produzione e il prezzo, ma continua il prosieguo delle chiusure e non si vede alcuna prospettiva a breve”. Ingenti i danni alla produzione.
“Gli allevatori – ha aggiunto – in questa fase hanno subito, tra le tante cose, anche un aumento di oltre il 30% del costo dei mangimi per il bestiame. Il bando del ministero verso gli indigenti destinato al ritiro del latte Uht, inoltre, privilegia le aziende del nord Italia, quindi i trasformatori del Lazio non riescono ad usufruirne”.
A tutto questo va ad aggiungersi anche il problema dell’importazione. “Sta entrando in Italia latte spot dall’estero a prezzi bassissimi – ha continuato Granieri – in forte competizione sul latte italiano. Alcuni trasformatori, poi, stanno già applicando una riduzione consistente del prezzo agli allevatori, ma saranno tutti quanti pronti ad un consistente livellamento verso il basso”.
L’appello di Coldiretti Lazio è quello di creare delle opportunità che possano dare respiro al settore. “Stiamo trattando una filiera che non può essere interrotta o attivata alla necessità, la delicatezza della produzione del latte fresco, passa da una buona gestione di capi di bestiame che ogni giorno producono e che devono essere allevati con tutti i crismi del benessere animale, regolamento importantissimo.
Il latte fresco è prodotto vivo, ricco di nutrienti, toccasana per l’alimentazione delle persone di ogni età. Il confezionamento deve avvenite in stabilimenti a breve distanza e in poco tempo deve raggiungere gli scaffali dei negozi, dei bar e delle gelaterie, perché conservi le sue migliori caratteristiche. Si tratta di un patrimonio importantissimo che non possiamo vanificare in poco tempo”.
Tra le richieste avanzate da Coldiretti Lazio, oltre alla riapertura delle gelaterie e delle pasticcerie da oggi 4 maggio, sia per l’asporto che per i gelati da passeggio, nel rispetto delle regole dettate dai diversi decreti del Covid-19, anche l’attuazione di misure per il benessere animale per i bovini da latte. “E’ necessario anche prevedere un fondo ad hoc per il ritiro di latte Uht prodotto nel Lazio – ha concluso il presidente Granieri – da destinare a ospedali, case di riposo e pronto intervento delle Protezione Civile nell’ambito della nostra regione. Così come prevedere un progetto di valorizzazione che qualifichi l’altissima sostenibilità degli allevamenti dei bovini da latte nel territorio laziale”.