Una rete di solidarietà creata in questi ultimi anni a Latina e attivata nella sua completezza per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica dovuta al coronavirus. Una rete che sarà ampliata e meglio strutturata in questi giorni e nelle fasi successive grazie all’impegno del Comune, attraverso il Centro operativo comunale (Coc), la Protezione civile, la Croce Rossa, la Caritas, ma anche associazioni, cittadine e cittadini attivi.
Come questo sta avvenendo e come la città sta rispondendo ai diversi bisogni dei residenti lo hanno spiegato questo pomeriggio il sindaco Damiano Coletta, il vice sindaco Paola Briganti e l’assessora Cristina Leggio.
Sono stati identificati dei referenti di quartiere che aiuteranno ad amplificare i bisogni, facendo raccordo con centri anziani e parrocchie per esempio e che possono aumentare. Ci sono poi volontari temporanei (persone che hanno dato disponibilità ad agire sul campo, nella mensa o per la distribuzione dei pacchi alimentari, che rientrano nel circuito di Protezione civile e della Caritas perché devono essere necessariamente preparati e hanno tutti i dispositivi per operare in sicurezza). Le associazioni solidali per ora una trentina, ma possono chiaramente aumentare. Queste mettono a disposizione consulenza a distanza per esempio. Fanno ancora parte della rete le imprese solidali che mettono a disposizioni mezzi e risorse e i sostenitori, che contribuiscono economicamente.
“Prima del coronavirus abbiamo – ha detto il sindaco Coletta – sempre sostenuto concetto di rete. Ora stiamo facendo fronte all’emergenza sanitaria e a quella economica che in questi ultimi giorni ci ha visto attivi per i buoni spesa. Poi questo primo aiuto dovrà trovare una sua continuità. Ci sarà quindi una seconda fase, quella in cui serviranno iniziative per ridare impulso all’economia che è in ginocchio. Significa risorse, liquidità, ma anche modalità di vario tipo per far riprendere tutta economia.
E’ importante in questo senso farsi trovare pronti con l’attuazione di progetti. Dobbiamo creare supporti agili per l’utente ma anche per tutti quelli che stanno dando disponibilità a dare una mano. Era necessario che ci fosse un coordinamento da parte del Comune per rendere efficienti le iniziative”.
Un concetto ribadito durante la conferenza stampa, un coordinamento necessario perché vengano rispettate le norme messe in campo per uscire da questa situazione, per valorizzare il lavoro di tutti e per raggiungere molte più persone. “L’obiettivo – ha dichiarato Cristina Leggio – è non lasciare nessuno indietro”.
Il vice sindaco ha quindi spiegato come è cambiata in questi ultimi anni la Protezione civile. Come per alcuni rischi conosciuti, come quello sismico o meteorologico prevede strumenti di risposta e una struttura definita. Per altre situazioni invece – come quella che stiamo vivendo oggi – c’è invece la possibilità di e collaborare con le istituzioni interessate, proprio come si sta facendo in questo momento.
Così è stato allestito il dormitorio emergenziale di Corso Matteotti per i casi sospetti, che fortunatamente non è stato necessario attivare, questo proprio grazie alla Protezione civile e Croce rossa. Poi ancora sono stati trasportati i Dispositivi di protezione e organizzato il furgone altoparlante dell’Associazione nazionale alpini che invita la popolazione a restare a casa.
“A distanza di 20 giorni – ha detto Paola Briganti – abbiamo dovuto ripensare le nostre attività. Ora l’emergenza è orientata su una durata molto lunga, abbraccia ambiti diversi, come il fabbisogno economico e alimentare delle famiglie che apre scenari di rischio non sperimentati e dobbiamo rispondere a queste nuove diverse esigenze”