Il 60% delle imprese pontine ha subito una diminuzione del fatturato, l’11% ha dichiarato un volume d’affari ridotto del 50%. Questo emerge dall’indagine condotta da Federlazio sulle conseguenze del Covid-19 sulle piccole e medie imprese.
“Leggermente meglio del dato Lazio – dicono dall’associazione -ma, in ogni caso, sempre preoccupante”.
Il 30% degli intervistati è riuscito a mantenere stabile questo valore e un 10% ha registrato un incremento. Passando all’occupazione la situazione è in peggioramento: 6 aziende su 10 sono ricorse alla Cassa Integrazione Guadagni coinvolgendo il 50% della forza lavoro e, nel 47% dei casi, la CIG ha interessato oltre la metà dei dipendenti.
Il 21% delle imprese ha utilizzato solo lo strumento dello smart working per fronteggiare l’emergenza. Il 36% ha, invece, mantenuto gli stessi livelli di presenza, rafforzando i dispositivi di sicurezza individuali.
Per ciò che riguarda gli strumenti finanziari di sostegno gli imprenditori pontini sono in controtendenza rispetto al resto della regione, infatti solo il 32% dichiara di aver fatto ricorso alle misure di sostegno. Di questi l’89% ha ricevuto l’erogazione totale delle somme richieste ed il 67% dichiara di non aver incontrato particolari difficoltà nella presentazione della domanda.
Sulle aspettative un 40% delle imprese di aspetta un forte calo nel fatturato (dal 30 al 50%). Di contro il 26% dimostra fiducia nella possibilità di rilevare un incremento. Le previsioni rispetto al futuro della propria impresa rilevano che il 69% conta di ritrovare la stabilità e di mantenere gli stessi livelli occupazionali. Il 4% dichiara che dovrà radicalmente rivedere i processi di produzione per ritrovare stabilità, ma nessuno degli intervistati pontini ritiene concreta la possibilità di dover chiudere l’attività.
Prima dell’arrivo della seconda ondata di contagi (la rilevazione è terminata a metà settembre) l’83% degli intervistati riteneva che la propria azienda sarebbe tornata alla normalità entro sei/dodici mesi, mentre il 67% prevedeva il ritorno alla normalità del nostro Paese entro due anni. I più pessimisti (7%) ipotizzavano che non si sarebbe più tornati alla situazione pre-covid.
“Una scure si è abbattuta sulla nostra economia – ha detto il presidente di Federlazio Latina, Marco Picca – imprevista ed imprevedibile, ciononostante, ed ancora una volta, la reazione del mondo imprenditoriale è stata immediata e, grazie alla solidità delle nostre aziende, stiamo mantenendo vive le attività. Vorremmo che cosi come noi abbiamo fatto la nostra parte, anche il Governo faccia altrettanto, penso ad una riforma fiscale ‘seria’ accompagnata da una altrettanto ‘seria’ attività di sburocratizzazione e lo sviluppo di una politica industriale in grado di rilanciare la competitività del nostro Paese”.
“La fotografia scattata dall’indagine – ha aggiunto il direttore di Federlazio Latina, Claudio Malagola – rileva un quadro che si poteva facilmente immaginare. Gli imprenditori, però, stanno reagendo ridisegnando, in alcuni casi, la propria attività. Nonostante il crollo del fatturato, tra l’altro, stanno investendo in tecnologia digitale ed in sicurezza. Bisogna rafforzare questo sforzo con aiuti immediati e concreti che possano adeguatamente supportare e rilanciare il sistema economico”.