Giovanni Acampora, presidente di Confcommercio Lazio Sud, chiede ad Acqualatina che vengano fatturati alle imprese solo i costi del reale consumo dell’acqua, al netto dei costi e canoni fissi normalmente presenti nelle bollette.
Un appello al senso di responsabilità in questo difficile periodo di emergenza sanitaria ed economica. Il Covid 19 ha imposto una chiusura praticamente totale delle piccole e medie imprese, in provincia di Latina, come su tutto il territorio nazionale. Una chiusura che ha prodotto gravi danni economici che influenzeranno anche la fase di riapertura e riavvio delle attività.
In relazione al contesto venutosi a creare, Confcommercio Lazio Sud, con tutte le sue strutture territoriali e i suoi sindacati di categoria, ha ritenuto così necessario chiedere di applicare una riduzione dei costi a favore delle imprese.
In particolare che “per tutto il periodo di chiusura e per i sei mesi successivi alle riaperture scaglionate, previste per la cosiddetta fase 2, vengano da voi fatturati alle imprese solo i costi del reale consumo dell’acqua, al netto dei costi e canoni fissi normalmente presenti nelle bollette. Così, come per la riduzione dei tributi locali e non, si tratterebbe di una misura a supporto delle imprese per un rilancio progressivo, ma indispensabile per tutto il sistema socio-economico”.