Era presente anche l’ex premier Giuseppe Conte al corteo andato in scena questa mattina a Latina per ricordare Satnam Singh e per dire basta a caporalato e sfruttamento sul lavoro. Il presidente del Movimento 5 Stelle è intervenuto ai microfoni insieme al segretario generale di Cigl Maurizio Landini e al sindaco di Latina Matilde Celentano al termine della manifestazione, partita dalle autolinee e arrivata fino a Piazza della Libertà nel cuore della città.
“Dobbiamo estirpare la piaga del caporalato. – ha esordito Giuseppe Conte di fronte agli oltre 5 mila manifestanti presenti – Abbiamo bisogno di tanti nuovi ispettori per rafforzare i controlli. Sono stati stanziati 200 milioni del Pnrr per rimuovere gli insediamenti abusivi nei campi, ma non è stato fatto ancora nulla. Eppure, ormai è passato del tempo. Come Movimento 5 Stelle proponiamo l’istituzione dell’omicidio sul lavoro. Il caso di Satnam Singh è emblematico delle responsabilità di un datore di lavoro che lo ha lasciato morire. L’introduzione di questo nuovo reato non è più rinviabile. Infine, il decreto flussi del 2024 è stato un fallimento: dobbiamo provvedere a rimediare”.
Un discorso chiaro e conciso che è stato rimarcato anche dal segretario generale di Cigl Maurizio Landini che ha così ribadito:
“Le persone costrette a lavorare in nero in Italia sono 3 milioni. Stiamo discutendo di tutti i settori e di tutto il Paese, non solo dell’agricoltura. E’ ora di dire basta, è ora che i governi, le istituzioni ad ogni livello, tutti smettano di fare gli struzzi e di cancellare quelle leggi balorde che in questi anni hanno favorito questo sistema.
Il numero degli ispettori è bassissimo. Possono controllare un’azienda ogni 16 anni – ha aggiunto, sottolineando che i numeri annunciati da Giorgia Meloni (1.600 ispettori in più) –sono tre anni che girano, non sono sufficienti perché in questi anni hanno continuato a tagliare“.
Così il sindaco Matilde Celentano:
“È la terza volta che siamo in piazza, con assessori e consiglieri, per ribadire a voce alta una volta per tutte tolleranza zero nei confronti del caporalato. Noi non ci stiamo ad essere considerati una città e una provincia dove vive il caporalato, una piaga sociale. Per questo partecipiamo a tutte le manifestazioni, indipendentemente dagli schieramenti, per dimostrare che siamo contro questo fenomeno, e lo combatteremo in tutti i modi e su tutti i tavoli istituzionali”.