Un uomo di 63 anni, della provincia di Frosinone (Cassino), è morto ieri allo Spallanzani: era affetto da Covid-19. La nipote di Sermoneta scrive un lungo post su Facebook per far capire alle persone che ancora escono senza motivo violando il decreto ministeriale che il virus è subdolo e uccide anche le persone che non sono anziane, che avrebbero davanti ancora tanti anni da vivere.
“Ieri mio zio di 63 anni, dopo un’agonia di 5 giorni, è deceduto a causa del Coronavirus. E’ morto solo allo Spallanzani. Nessuno dei suoi cari ha potuto salutarlo. Non potrà nemmeno avere un funerale. La moglie e le figlie poiché in isolamento, potranno ricevere la salma solo venerdì prossimo”. Una testimonianza straziante che ci mette davanti agli occhi tutta la crudeltà di una malattia che toglie a chi resta anche la possibilità dell’ultimo saluto.
“Scrivo questo – ha continuato la donna – rivolgendomi a tutte quelle persone superficiali che vedo beatamente correre e chiacchierare lungo via Monticchio. Di questo virus si muore! E non pensate che tanto toccherà a qualcun altro. non è così. Sono completamente schifata – conclude – dalla vostra superficialità”.
Il decreto è chiaro e tante sono le altre restrizioni messe in campo dai sindaci dei vari comuni della provincia di Latina per evitare assembramenti. Una passeggiata da soli in una zona isolata, comunque vicina alla propria abitazione, è consentita per allentare la tensione, ma con grande senso si responsabilità. Vuol dire restare in casa il più possibile e se proprio è necessario passeggiare ogni due, tre giorni. Non certo iniziare a camminare ogni giorno, perchè non si va a lavoro. Lo ripetono ormai da tempo: “Non è una vacanza”. La provincia di Latina ha comuni in cui i contagi sono alti e potrebbero aumentare. Restare a casa è fondamentale per evitare il diffondersi dei contagi e anche un maggior numero di vittime.
Ieri è morta anche la donna di 54 anni di Cremona che aveva l’asma, ma non era anziana. Il virus sembra colpire meno le persone al di sotto dei 30 anni, ma loro sarà la responsabilità del contagio dei loro genitori, zii e nonni, qualora si ostinassero a uscire. “Restare a casa” è l’unico modo per uscirne.