La riforma è legge, i consorzi di bonifica da dieci passano a quattro nel Lazio, di cui uno unico a Latina. Un piano di interventi che guarda al taglio dei costi della politica e punta ad una nuova gestione delle risorse economiche nel rispetto di quelle ambientali.
Quattro nuove Bonifiche
Grazie alla riforma prendono vita quattro nuove Bonifiche: una nel reatino, una per Roma e Viterbo, una per Latina, una per Frosinone. A presidenti e cda subentrano quattro commissari che resteranno in carica fino a nuove elezioni.
“Comincia una storia nuova e diversa per i Consorzi di Bonifica del Lazio, che da dieci si riducono a quattro nell’ottica di una razionalizzazione che taglia i costi della rappresentanza politica, ottimizza le risorse finanziarie, valorizza gli organici e definisce i nuovi ambiti di azione di enti strategici nella gestione delle riserve idriche e nella salvaguardia degli assetti idrogeologici”. E’ il commento di Aldo Mattia, direttore Coldiretti Lazio, in merito all’approvazione in Consiglio Regionale della pdl 338 recante disposizioni per la semplificazione, la competitività e lo sviluppo della Regione.
Il ruolo di Coldiretti nel processo di riforma
“L’approvazione della legge, che introduce novità anche in merito ai piani di utilizzazione aziendale – Pua – e per valorizzare il patrimonio immobiliare agricolo, per lo sviluppo degli agriturismi e del turismo rurale, – prosegue Mattia – premia la coerenza di chi, come Coldiretti, ha condiviso e sostenuto il processo di riforma degli enti consortili nella consapevolezza che anche essi dovessero rientrare nel riassetto degli enti pubblici regionali promosso, in linea con il rigore del momento storico, per chiudere il rubinetto degli sprechi, tagliare poltrone e strapuntini, estirpare non più tollerabili posizioni localistiche di potere e recuperare preziose risorse finanziarie da impiegare più utilmente nel miglioramento dei servizi agli agricoltori, primi contribuenti dei Consorzi. Ringrazio gli uomini della Coldiretti che, condividendo la nostra posizione, si sono dimessi da presidenze e consigli d’amministrazione degli ormai ex Consorzi. Hanno dato prova – come il presidente Carlo Crocetti – di grande gioco di squadra e testimoniato di ricoprire gli incarichi per spirito di servizio, non per ambizioni di potere personale”.