Claudio Moscarelli ha risposto alle domande del GIP Giuseppe Cario e il pm Valerio De Luca. E’ l’esito dell’interrogatorio di garanzia per l’ex segretario provinciale del PD, già consigliere regionale e senatore, arrestato la settimana scorsa nello scandalo del concorso pilotato alla ASL di Latina, per 23 posti di collaboratore amministrativo.
Moscardelli ha cercato di chiarire la sua posizione rispetto all’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio aggravata, la stessa a carico di Claudio Raione, ex dirigente UOC Reclutamento della ASL, che invece si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il primo a comparire davanti ai giudici è stato Claudio Rainone, poi è stata la volta di Claudio Moscardelli. L’interrogatorio è durato circa un’ora, per fare luce sui rapporti tra sanità e politica.
Dall’ordinanza è emersa come con Moscardelli si interfacciassero diversi amministratori in area PD, alla ricerca di soluzioni a vantaggio dei propri familiari e amici: assunzioni, trasferimenti, riammissioni a corsi dopo l’esclusione etc.
Un punto di riferimento secondo l’accusa, nell’ambito del concorso finito nel mirino, che ha portato alla sospensione di sei candidati “raccomandati”, stabilita dalle delibere della Direttrice Generale della ASL. Ai diretti interessati è stato anche dimezzato lo stipendio.
Gli avvocati difensori dei due indagati presenteranno ricordo al Tribunale del Riesame, per la rimessa in libertà degli assistiti, attualmente ai domiciliari.