Aldo Doria non molla e torna alla carica con una nuova richiesta di accesso agli atti del Comune di Latina. L’istanza datata 28 novembre 2017 riguarda tutti i documenti – nessuno escluso – relativi alla valutazione formulata nei suoi confronti e nei confronti degli altri dirigenti con riferimento all’anno 2016 e ogni altro atto o documento preordinato, connesso e/o consequenziale.
L’ex dirigente del servizio Attività produttive, turismo e trasporti, dopo aver denunciato alla Procura della Repubblica – il 3 novembre scorso – sindaco, assessori, segretario/direttore generale e funzionario verbalizzante per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici relativamente al verbale della riunione del 19 aprile 2017 con i dirigenti per la fissazione degli obiettivi specifici del Peg 2017-2019, lancia un altro missile. Solo fumo negli occhi?
Aldo Doria, il 3 novembre 2017, ha presentato un esposto in Procura affermando che la giunta, contrariamente a quanto concordato, aveva forzato la mano nel Peg (Piano economico di gestione) anticipando al 30 giugno 2017 l’obiettivo di espletare la gara per l’assegnazione del nuovo servizio di trasporto pubblico locale. Un obiettivo impossibile da raggiungere per il dirigente che invece aveva indicato come data quella del 31 dicembre 2017. Dunque, un obiettivo fallimentare in partenza che lo avrebbe penalizzato in termini di indennità di risultato. Uno sgambetto creato ad arte per indurlo a rinunciare al suo incarico prima della scadenza? Doria era arrivato a Latina quasi un anno fa, trasferito in posizione di comando dal Ministero dello Sviluppo economico, per un contratto legato al mandato del sindaco. Ma qualcosa è andato storto. A gennaio 2017 il rapporto tra il nuovo dirigente e l’amministrazione “amica” iniziava a raffreddarsi per interrompersi consensualmente, dopo numerosi passaggi dolorosi, il 16 giugno 2017. Cosa è successo veramente in questi sei mesi al Comune di Latina? Doria nel suo esposto alla Procura avrebbe lamentato inefficienze gestionali correlate a indicazioni dell’autorità politica non coerenti con il quadro normativo di riferimento. Un’accusa che va ben oltre l’ipotesi di falsità ideologica ventilata per la stesura del verbale relativo alla riunione per la definizione degli obiettivi del Peg.
Ora in Comune è arrivata una nuova richiesta di accesso agli atti da parte di Doria per tramite dei suoi avvocati, Alessandra Guerrieri e Sheila Gargiulo, rivolta al presidente dell’Organismo indipendente di valutazione, cioè l’organo deputato a valutare l’operato dei dirigenti in termini di raggiungimento degli obiettivi assegnati. Curioso osservare che l’ex dirigente comunale, oggi di nuovo in servizio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, focalizzi la sua attenzione tra il 5 e il 31 dicembre 2016, chiedendo la valutazione formulata nei suoi confronti: pochi giorni di lavoro nel bel mezzo delle feste natalizie. Come mai tanta importanza? E perché chiedere anche la valutazione formulata nei confronti dei colleghi?
La risposta è contenuta nell’istanza: “… al fine di poter acquisire piena consapevolezza dei criteri applicati a tutta la categoria dirigenziale, nel rispetto del principio di trasparenza ed imparzialità dell’azione amministrativa e quindi valutare la correttezza e la congruità della valutazione ricevuta, anche al fine di formulare osservazioni e controdeduzioni nelle sedi più opportune”.
Il 2016 per l’allora new entry della categoria dirigenziale di piazza del Popolo si era concluso con ottimi risultati in poco più di due settimane, con “percentuali” al pari degli stakanovisti Giovanni Della Penna e Imma Pizzella (il primo ora in ferie d’ufficio in vista del pensionamento e la seconda penalizzata dalla nuova macrostruttura). Doria, probabilmente, con la nuova richiesta di accesso agli atti intende verificare se nel 2016 e nel 2017 (i sei difficili mesi al Comune di Latina) sia stato utilizzato lo stesso criterio di valutazione e se il medesimo sia stato applicato nei confronti di tutti i dirigenti.