Nel Comune di Latina nove consiglieri e un assessore avrebbero presentato la documentazione, attestante la dichiarazione dei redditi e le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell’anno precedente, in ritardo (sette entro 15 giorni dalla scadenza della data utile, due entro 30 giorni, uno oltre i 30 giorni). Lo afferma, in una nota indirizzata alla segreteria generale dell’ente municipale, l’ingegnere Massimo De Simone sempre in prima linea per il rispetto della trasparenza nei procedimenti della pubblica amministrazione. Inoltre, sempre secondo De Simone che ha effettuato una ricerca ad hoc utilizzando il sito istituzionale del Comune di Latina, l’assessore Roberto Lessio “non risulta aver depositato la dichiarazione dei redditi”, mentre “nulla si può dire sul deposito della dichiarazione dell’ex assessore Buttarelli in quanto il file caricato nel sito web comunale risulta non visualizzabile”.
Che cosa significa tutto ciò? Che, poiché la pubblicazione di tali informazioni da parte di coloro che rivestono cariche elettive e di governo è obbligatoria, il ritardo o l’omessa pubblicazione della stesse è sanzionabile. La normativa di riferimento è il decreto legislativo 33/2013. E inoltre, sottolinea De Simone, “il Regolamento del Comune di Latina approvato con delibera di Consiglio comunale numero del 18 febbraio 2014, in accordo con la legislazione vigente in materia, regola dettagliatamente obblighi, tempi e sanzioni in merito al deposito e pubblicazione della documentazione di cui agli obblighi di trasparenza da parte dei titolari di cariche elettive e di governo”.
L’ingegnere, sicuro della sua ricerca, indica come da regolamento anche la sanzione da applicare. Per i sette che hanno presentato in ritardo la documentazione entro quindici giorni il Comune dovrebbe comminare una multa di 500 euro; ai due che l’hanno presentata in ritardo entro i successivi 30 giorni la sanzione da applicare sarebbe di mille euro; la multa sale a duemila euro per l’assessore ritardatario oltre i 30 giorni e a tremila euro Lessio che ancora non sarebbe in regola con tale obbligo. Il tutto per un importo complessivo di 10.500 euro. De Simone chiede alla segreteria generale del Comune di Latina la verifica di quanto asserito e l’applicazione delle sanzioni.
“L’amministrazione comunale targata Latina bene Comune – commenta De Simone – non perde occasione di riferirsi, giustamente, al tema della trasparenza. Molta importanza è stata altresì esternata a più riprese verso i Regolamenti comunali”. Per De Simone i Regolamenti vanno tutti applicati e a maggior ragione questo dal momento che recepisce la volontà del legislatore che “ha posto nel tempo sempre più importanza alla questione della Trasparenza nelle pubbliche amministrazioni con lo scopo di accrescere la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, stimolare il controllo, e contribuire al contrasto del fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione”. Il regolamento in questione fissa un obbligo per i consiglieri e per i componenti della giunta e se tale obbligo non è rispettato stabilisce delle sanzioni che dovrebbero essere applicate per incassare 10.500 euro, che non guastano, ma anche e soprattutto per dare il buon esempio.
Di seguito il prospetto di De Simone, redatto in base alle informazioni reperibili sul sito istituzionale dell’ente, inviato alla segretaria comunale in cui viene indicata anche la data in cui la documentazione obbligatoria è stata presentata al Comune da parte dei consiglieri ritardatari.