Per l’architetto Annunziata Lanzillotta porte aperte al Comune di Formia. La professionista, attualmente in servizio presso il Comune di Latina con incarico di dirigente del servizio Lavori pubblici, ha risposto all’avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato, contratto ex articolo 110 legato al mandato elettorale del sindaco, per la dirigenza dell’Area Tecnica del Comune di Formia. In possesso dei requisiti richiesti per l’incarico in questione, ha superato brillantemente la prova che l’aveva posta in concorrenza con altri 21 candidati, convincendo al 100% il sindaco Paola Villa.
“L’architetto Lanzillotta ha dato la sua disponibilità ad assumere l’incarico nel momento in cui ha sostenuto la prova – ha spiegato la prima cittadina di Formia -; venerdì scorso la sua volontà è stata ribadita nel momento in cui le è stato comunicato l’esito favorevole della selezione. Ora ci sono delle formalità da rispettare. La professionista dovrà esprimere la sua accettazione formale, rassegnare le dimissioni dal Comune di Latina e firmare il contratto con il Comune di Formia. Tutti questi passaggi è ovvio che potranno avvenire a partire da domani (lunedì,ndr)”.
Venerdì, 30 novembre, deve essere stato per l’architetto Lanzillotta un giorno davvero indimenticabile. Da un lato il sindaco del comune capoluogo Damiano Coletta che l’ha sollevata dal procedimento amministrativo relativo al progetto del prolungamento di via Massaro e dall’altro il sindaco della cittadina del Sud Pontino Paola Villa che l’ha prescelta per un incarico di fiducia.
Il nuovo incarico per Lanzillotta rappresenta il terzo divorzio annunciato tra il sindaco Damiano Coletta e i dirigenti da lui prescelti per incarichi legati al suo mandato elettorale. Lanzillotta era stata assunta dal Comune di Latina con un contratto ex articolo 110 del Tuel come lo sarà presto al Comune di Formia, ma il rapporto fiduciario si è spezzato nel momento in cui “ripresa” dalla segretaria generale Rosa Iovinella per la stesura di una delibera ha diffidato quest’ultima a ritirare la nota di restituzione con la quale aveva contestato l’atto a sua firma “per eccessiva prolissità, appesantimento da continui rimandi della premessa fattuale”, invadendo secondo l’architetto “indebitamente la sua esclusiva competenza funzionale”. Da qui la decisione del sindaco di schierarsi dalla parte di Iovinella e sollevare Lanzillotta dal procedimento di via Massaro, affidato quindi all’architetto Micol Ayuso, dirigente del servizio Bellezza, “alleggerita” a sua volta dai procedimenti relativi al Patrimonio dell’ente.
Il divorzio tra Lanzillotta e Coletta segue altri due casi clamorosi quanto burrascosi.
Il primo dirigente incaricato come ex articolo 110 dal sindaco Coletta era stato Aldo Doria. Proveniente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, si era trasferito presso il Comune di Latina per dare una mano al suo amico sindaco neoeletto, bisognoso di un dirigente di fiducia per il servizio Attività produttive. Ma sin da subito il rapporto si è incrinato fino a quando Doria si è dimesso… passando per la Procura della Repubblica per depositare una denuncia per falso contro il sindaco e la sua giunta. Il dirigente si era ritrovato un obiettivo impossibile da raggiungere, quello dell’espletamento della gara del servizio dei trasporti pubblici locali entro il 30 giugno 2017 (il nuovo servizio è stato assegnato il primo luglio 2018), a suo dire mai concordato. Dopo la sua opposizione alla richiesta di archiviazione da parte del pm, l’udienza è stata fissata al prossimo 21 dicembre. Ieri il sindaco ha fatto sapere di voler valutare insieme alla giunta e al segretario generale un’azione legale per calunnia nei confronti dell’ex dirigente.
Per la guida del servizio Ambiente, il sindaco aveva scelto attraverso avviso di selezione il ricercatore dell’Enea Sergio Cappucci, vicino al movimento Latina Bene Comune. Tutto bene? Macché! Anche in questo caso il dirigente, prima di andare via – su richiesta del segretario generale – ha scritto “due righe”, ovvero trenta pagine, per elencare tutta una serie di criticità relative alla gestione del contratto di servizio tra l’azienda speciale Abc e il Comune di Latina fino a citare evidenze di “ratio perversa” nella gestione di Abc e “malversazione di fondi pubblici per servizi non resi”. Una informativa di reato?
Anche in questo caso si tenterà la strada della controdenuncia per calunnia? E per quanto riguarda Lanzillotta? L’architetto, dopo lo scontro con Iovinella, aveva minacciato di rivolgersi alle autorità giudiziarie per la tutela dei suoi diritti, compresi quelli risarcitori, per la presunta lesione della sua dignità professionale. Un altro estremo per formulare un’altra accusa di calunnia?