Il prossimo 7 maggio 2018 si terrà la prima udienza dinanzi al Tribunale di Roma per la valutazione dell’ammissibilità della Class Action intentata dal Comitato Avvocati (rappresentato da Massimo Clemente, Vincenzo Fontanarosa, Christian Lombardi, Patrizia Menanno, Orazio Picano, Chiara Samperisi, e Annamaria Zarrelli) in rappresentanza di tutti gli utenti di Acqualatina Spa “che negli ultimi anni stanno soffrendo le conseguenze nefaste della pessima gestione dell’erogazione dell’acqua”.
“L’azione di classe intrapresa – spiegano gli avvocati del comitato – ha lo scopo di accertare le responsabilità del gestore e ottenere un risarcimento il più equo possibile per il ristoro dei danni materiali e psicofisici subiti da tutta la popolazione. Molto tempo è occorso per la raccolta della imponente documentazione a sostegno dell’azione, per la sua catalogazione e implementazione, con l’obiettivo di fornire al Tribunale, sin da subito, prove inoppugnabili della sua fondatezza. Pur essendo un’azione innovativa e complessa sotto il profilo oggettivo e soggettivo, confidiamo nell’accoglimento della domanda anche per il valore educativo che da questo può derivarne. L’azione, al di là del risarcimento e delle restituzioni richieste, pur importanti, mira ad indurre il gestore a cambiare definitivamente rotta e a porre al primo posto le esigenze primarie dei cittadini. È evidente che qualunque risarcimento dovesse essere riconosciuto dal Tribunale, esso non potrà mai ripagare gli utenti delle immense sofferenze patite ma potrà rappresentare solo simbolicamente il riconoscimento della lesione di un diritto costituzionalmente protetto”.
Nel sottolineare la peculiarità dell’azione di classe, il Comitato invita i soci di minoranza di Acqualatina Spa (i Sindaci di tutti i 35 comuni), nell’ambito del proprio diritto di controllo, ad intraprendere senza indugio l’iter perché venga disposta una ispezione dell’amministrazione, ritenendo fondato il sospetto che siano state compiute gravi irregolarità nella gestione che possono anche arrecare danno alla società stessa. Tale possibilità esula dall’azione di classe e può essere proposta esclusivamente dai soci.
Il Comitato Avvocati tiene a precisare che l’azione intrapresa è meramente tecnico/legale e di assistenza in giudizio, per cui rifugge nel modo più assoluto da qualunque strumentalizzazione politica che di essa se ne volesse fare.
“A titolo informativo – scrive in una nota stampa il comitato avvocati – si rappresenta che i proponenti l’azione di classe rappresentano ben dieci comuni dell’Ato4, con una percentuale pari al 40% di residenti formiani, un 30% di residenti gaetani, un 13% di residenti fondani, e, dato non trascurabile, il 7% di essi è non residente ma proprietario di abitazione titolare di utenza in uno dei suddetti comuni. Segno questo della estensione geografica del fenomeno. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato, nell’ombra e silenziosamente, alla raccolta del materiale, dei dati, delle informazioni, alla creazione e tenuta del sito web, al supporto informatico e logistico, oltre che al sostegno morale. In particolare, corre l’obbligo di ringraziare per tutti il Prof. Maurizio Barbieri, docente di Idrogeochimica presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza di Roma che, a supporto dell’azione, ha redatto per conto del Comitato una perizia di grande pregio e a titolo completamente gratuito”.
Da domani il Comitato Avvocati, avendone avuto formale incarico, inizierà ad occuparsi della Class Action per gli utenti di Ventotene che, pur lamentando questioni diverse, riconducono al comune denominatore della gestione lucrativa, poco trasparente e inefficiente di Acqualatina Spa.